Accelerazione improvvisa per la riforma della remunerazione, sulla quale ministero della Salute e farmacie potrebbero firmare un’intesa già nel giro di un mese. Questo almeno è quanto ha lasciato capire il presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, nella relazione presentata ieri all’assemblea della Federazione che ha approvato il consuntivo 2019. Se tutto va bene, ha detto in sintesi Cossolo, nella prossima seduta assembleare del 29 luglio i delegati verranno chiamati a ratificare la proposta di riforma che Federfarma aveva già presentato loro nell’ottobre scorso. Ossia un sistema misto basato su una quota marginale pari al 7% e una fissa (a scatola) che cresce al progredire del prezzo.
A mettere la quarta dopo che il motore della negoziazione era rimasto in folle per svariati mesi (e non soltanto a causa di covid) sarebbe stato lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza. «Siamo stati convocati il 16 giugno per un incontro ufficioso al quale non abbiamo dato volutamente clamore» spiega Cossolo a FPress «nel corso del quale abbiamo spiegato al Ministro le linee portanti della nostra proposta. Poi, nel pomeriggio, sono seguiti ulteriori approfondimenti tra tecnici del dicastero e rappresentanti di Federfarma».
Ora lo schema di Federfarma – che, spiega Cossolo, incrementa il finanziamento alle farmacie non più di 300 ma di 320 milioni di euro, come aveva chiesto a ottobre l’assemblea – è all’attenzione dell’Aifa, perché a sua volta faccia i propri conteggi. E intanto proseguono i contatti, sempre di natura tecnica, con i funzionari del Ministero, guidati dal nuovo capo della segreteria tecnica Stefano Lorusso (chiamato un mese fa al dicastero dalla direzione generale dell’Asl di Latina).
«Nel suo videomessaggio al Consiglio nazionale della Fofi» prosegue Cossolo «il Ministro ha detto di voler chiudere nel giro di un mese, per portare poi l’intesa nel prossimo Def, il Documento di economia e finanza per il 2021. Poi serviranno a tutti tre o quattro mesi per approntare gli adeguamenti del caso, cito per esempio le software house. Quindi non si partirà prima di novembre, ma a quel punto tanto vale fare gennaio».
Quanto alle eventuali rimostranze dell’industria (FPress ha intervistato di recente sul tema il presidente di Assogenerici, Enrique Haüsermann) Cossolo minimizza: «Ho sempre detto che la nostra proposta non avrebbe toccato né i margini dei produttori né i prezzi al pubblico è così è. La nuova remunerazione incide soltanto sui rimborsi alle farmacie». Sullo sfondo restano però altri interlocutori che dovranno dire la loro: a parte Assofarm, non è pensabile che il ministero della Salute più l’Aifa possano dare il via libera alla proposta di Federfarma senza essersi prima consultati con il Mef e le Regioni.