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Ossigeno, Federfarma ci ripensa e scrive all’Aifa: non bastano le bombole dei produttori

13 Marzo 2018

Sta generando estesi disagi l’entrata in vigore, dal primo febbraio, della disposizione che obbliga i produttori di ossigeno terapeutico a riempire soltanto le bombole di loro proprietà. E’ quanto scrive Federfarma nella lettera inviata giovedì scorso all’Aifa e al ministero della Salute per riferire delle segnalazioni inviate in poco più di un mese dalle farmacie associate. Tutte accomunate dallo stesso tenore: le aziende produttrici non dispongono di contenitori a sufficienza per far fronte a tutte le richieste provenienti dalle farmacie.

L’emergenza più impellente sembra giungere dalla provincia di Vicenza, dove l’associazione provinciale dei titolari riferisce di pazienti che non riescono ad avere le bombole e farmacie che non sono in grado di rifornirsi dei quantitativi necessari e nei tempi richiesti, nonostante «tale farmaco sia obbligatorio in base alla Farmacopea ufficiale».

Più in generale, continua la lettera di Federfarma, sono parecchie le segnalazioni inviate dai titolari per riferire di una contrazione dei cilindri in circolazione, al punto che spesso le aziende riforniscono di nuove bombole soltanto le farmacie che possono restituirne di vuote in ugual numero. Questo comportamento, osserva la Federazione, «crea complicazioni all’espletamento del servizio soprattutto nelle zone rurali dove la farmacia invece disponeva, sino al 31 gennaio, di un adeguato numero di bombole per far fronte alle prevedibili contingenze locali».

In aggiunta, è la denuncia finale, persistono «in molti contratti di fornitura voci di costo accessorie al prezzo del farmaco che rendono economicamente pesante, se non in perdita, l’espletamento del servizio da parte delle farmacie». L’invito che la Federazione rivolge a Ministero e Aifa, quindi, è quello di convocare «un apposito tavolo, esteso anche alle aziende produttrici e a tutta la filiera», nel quale affrontare in via definitiva i problemi che gravano sul settore. Problemi sottovalutati dalla stessa Federazione, visto che a gennaio non aveva più chiesto rinvii sulla disposizione riguardante le bombole di proprietà.