A circa un mese e mezzo dalla scadenza del protocollo che Aifa e filiera del farmaco avevano rinnovato a dicembre (e la cui scadenza è prevista con la fine di aprile), aumentano di poco meno di un migliaio in due settimane le confezioni di Paxlovid distribuite dalle farmacie del territorio in dpc gratuita. È quanto si legge nell’ultimo report dell’Agenzia del farmaco che aggiorna al 7 marzo i consumi degli antivirali per covid autorizzati in Italia (oltre a Paxlovid, remdesivir e molnupiravir): in totale sono 78.677 le scatole dispensate in dpc dalle farmacie convenzionate, in crescita dell’1,14% rispetto al monitoraggio precedente. Sono invece 40.059 le confezioni di Paxlovid distribuite dal canale ospedaliero, in che significa un incremento dell’1,18% in due settimane.
La Lombardia resta al primo posto nella classifica delle Regioni dove le farmacie hanno distribuito più scatole di Paxlovid con 9.364 pezzi; al secondo posto il Lazio (8.917) e al terzo il Veneto (8.342). Calano da tre a due poi, le Regioni dove le scatole di paxlovid transitate dal canale ospedaliero sono maggiori di quelle distribuite dalle farmacie: nel gruppo rimangono ora Provincia autonoma di Bolzano (309 vs 214) e Valle d’Aosta (273 vs 126), la Liguria ne esce dato che il report dell’Aifa dà alla distribuzione 1.884 scatole e a quella ospedaliera 1.872.
Intanto ieri la Cts dell’Agenzia del farmaco ha sospeso l’utilizzo del molnupiravir a seguito del parere negativo formulato il 24 febbraio scorso dall’Ema, che aveva preso atto dell’assenza di benefici clinici dimostrati in termini di riduzione della mortalità e dei ricoveri ospedalieri.