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Prezzi maschere, Assofarm: contro speculazioni, ricarico massimo per tutti

28 Aprile 2020

Così come non hanno mai aderito a serrate, le farmacie comunali non interromperanno la distribuzione al pubblico di mascherine e altri presidi. E continueranno a distribuirli «al minor prezzo che è loro possibile, anche a rischio di incorrere in procedimenti amministrativi». Lo scrive il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, in una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e al Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, per esprimere la preoccupazione delle farmacie pubbliche sugli ultimi sequestri condotti dai Nas in farmacie e imprese della distribuzione.

«Al fine di garantire ai farmacisti un’assoluta serenità operativa» osserva Gizzi «va fatta massima chiarezza sulle modalità distributive di mascherine e altri presidi di protezione, modalità che evidentemente tengano conto del contesto non ordinario che stiamo vivendo e che affrontino anche le dimensioni economiche del fenomeno».

Rispetto alla questione prezzi, così, Assofarm avanza la proposta di abbassare al 4% l’iva sui dpi «ma, soprattutto, fissare una percentuale massima di ricarico commerciale su base nazionale», stante la variabilità dei prezzi ex factory con cui le farmacie devono confrontarsi. Soltanto così, osserva Gizzi, «si scioglierebbe ogni dubbio sui limiti oltre i quali si entra nell’indebita speculazione».

I manager e farmacisti delle comunali, conclude la lettera, «meritano di lavorare al riparo da evitabili timori di natura amministrativa. Siamo convinti di avere conquistato sul campo tale merito, lavorando in questi mesi senza sosta e spesso senza adeguate protezioni e avendo come unica motivazione il senso di servizio ai cittadini».