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Prima indagine sugli screening oncologici: farmacie strategiche

15 Gennaio 2025

Il coinvolgimento delle farmacie nei programmi di screening oncologico, in particolare quelli pr la prevenzione del tumore al colon retto, assicura vantaggi significativi nel reclutamento e partecipazione delle fasce target. È quanto rivela l’indagine (la prima in Italia) condotta dal ministero della Salute in collaborazione con le Regioni e pubblicata sul Bollettino epidemiologico dell’Istituto superiore di sanità. La ricerca, infatti, conferma che le farmacie, grazie alla loro capillarità sul territorio, possono favorire la prevenzione, la raccolta di test e l’educazione sanitaria, colmando lacune organizzative e territoriali.

Conclusioni principali

Le farmacie contribuiscono in particolare allo screening del tumore colorettale attraverso la distribuzione e la raccolta dei kit per la ricerca del sangue occulto. Tuttavia, l’indagine ha riscontrato una differente adesione tra le macroaree italiane: mentre nel Nord e nel Centro il 78% e il 75% delle Regioni si avvale della collaborazione delle farmacie, al Sud tale percentuale scende al 50%.

 

 

Ruolo delle farmacie nella prevenzione

Le farmacie sono state coinvolte in diversi modi:

  • Distribuzione di materiale informativo (nel 67% dei casi a livello nazionale, con punte del 75% al Centro e solo il 63% al Sud).
  • Collaborazione diretta nella consegna dei test di screening colorettale.
  • Educazione sanitaria, anche attraverso la formazione del personale.

La loro presenza, specie nelle aree più periferiche, offre un punto di contatto essenziale per promuovere l’adesione ai programmi di screening e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della diagnosi precoce.

Disomogeneità territoriali

La ricerca sottolinea un significativo divario Nord-Sud nell’implementazione dei servizi di screening:

-Screening mammografico: pienamente operativo nel 100% delle aziende sanitarie al Nord e al Centro, ma solo nel 75% al Sud.

– Supporto delle farmacie: essenziale ma meno sfruttato nelle Regioni meridionali, dove infrastrutture e formazione presentano maggiori criticità.

Educazione e comunicazione

Un altro aspetto rilevante è l’impiego delle farmacie come canali di comunicazione. Esse rappresentano un punto privilegiato per raggiungere la popolazione con messaggi chiari ed efficaci, specie in contesti caratterizzati da bassa adesione ai programmi di prevenzione. Tuttavia, l’indagine ha evidenziato che al Sud le campagne comunicative nelle farmacie sono meno strutturate rispetto al resto del Paese.

 

 

Suggerimenti per il potenziamento
  • Uniformare la collaborazione con le farmacie: garantire che tutte le Regioni utilizzino le farmacie per la distribuzione e raccolta dei test.
  • Pianificare interventi formativi: rendere obbligatoria una formazione periodica per il personale delle farmacie, in particolare nelle Regioni meridionali.
  • Ampliare le campagne informative: utilizzare le farmacie come hub informativi, soprattutto in zone con scarsa adesione ai programmi.