Il progetto Adere dell’Asl Toscana Sud-Est per la continuità assistenziale e l’aderenza terapeutica in farmacia partirà comunque. Anche senza i fondi per la sperimentazione nazionale della farmacia dei servizi, che arriveranno ma ancora non si sa quando. Provvederanno Federfarma nazionale, Federfarma Toscana e Assofarm a fornire le risorse mettendo mano al portafogli, anche se solo per coprire un anno di attività: 50mila euro la Federazione, 20mila l’Urtofar, 15mila le farmacie pubbliche. Il soldi serviranno da una parte a retribuire il comitato scientifico – che dovrà validare il protocollo del progetto e i dati raccolti – e dall’altra remunerare le farmacie partecipanti, il cui totale non dovrebbe superare l’ottantina.
Se i tre sindacati hanno deciso di intervenire direttamente è perché l’interesse principale rimane quello di ricavare da Adere dati sufficientemente attendibili da poter essere portati al tavolo sulla nuova Convenzione, in modo da sostenere la richiesta alle Regioni di un’intesa quadro per servizi di pharmaceutical care adeguatamente remunerati. Sempre che un anno appena di attività basti a dimostrare che l’aderenza terapeutica in farmacia riduce spese inappropriate e ricoveri evitabili. Se ne saprà di più nelle prossime settimane: trovata l’intesa sulle risorse, tocca ora All’Asl toscana definire il protocollo del progetto, avere l’ok di Federfarma e Assofarm e quindi ottenere l’imprimatur del Comitato scientifico. Intanto, sulla sperimentazione nazionale della farmacia dei servizi avvallata dalla Legge di Bilancio 2018 tutto tace.