La miglior difesa è l’attacco, anche nella comunicazione. L’ha dimostrato ieri con esiti incisivi la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, nel suo intervento a Tagadà, il programma di approfondimento in onda ogni pomeriggio su La7. L’argomento, manco a dirlo, la carenza di mascherine nelle farmacie, che però Racca ha affrontato andando subito all’offensiva piuttosto che lasciarsi mettere nell’angolo. «Le mascherine promesse dal protocollo ancora non si sono viste» ha detto la presidente dei titolari lombardi «non è poi così strano visto che l’accordo è stato firmato il primo maggio: le aziende incaricate di produrle devono prima ottenere le autorizzazioni, poi inviare le forniture ai grossisti e infine questi ultimi distribuirle alle farmacie. In ogni caso la domanda è: quando ce le mandate?».
E’ un interrogativo, ha fatto capire Racca, che le farmacie hanno tutto il diritto di porre: «Abbiamo dimostrato di essere il primo vero presidio sul territorio, senza di noi il sistema non avrebbe retto. Non abbiamo mai fatto mancare i farmaci ai pazienti, siamo rimasti sempre aperti, abbiamo ricordato a chi veniva in farmacia le regole di igiene e distanziamento imposte dall’emergenza. I cittadini continuano a chiederci le mascherine, noi lo chiediamo a nostra volta: dove sono quelle che l’accordo prometteva?».
La conduttrice di Tagadà, Tiziana Panella, ha finito così per schierarsi dalla parte delle farmacie e ricordare il tributo in vite umane pagato dalla professione. «E’ vero, abbiamo perso 14 colleghi meravigliosi» ha subito confermato la presidente di Federfarma Lombardia «ed è per questo che mi arrabbio se qualcuno dice che le mascherine ci sono quando invece sono ancora in produzione. Noi quelle che avevamo – e che erano state comprate a prezzi di mercato – le abbiamo vendute ai prezzi previsti dall’accordo e ora sono finite. Servono nuove forniture perché i cittadini ce le chiedono».
In chiusura, l’appello che l’altro ieri era già stato lanciato dai microfoni dell’Ansa: «Le farmacie hanno bisogno di certezze» ha ribadito Racca «vogliamo sapere quali sono le certificazioni delle mascherine che arriveranno, quali sono modello e caratteristiche e via di seguito. E si faccia chiarezza sul prezzo massimo di vendita: è 0,61 euro, non 0,50, perché c’è l’iva al 22%».