Il progetto pilota per la distribuzione in dpc di alcuni farmaci di fascia A destinati alla cronicità che si sta mettendo a punto in Romagna è motivo di forte preoccupazione per le farmacie rurali di questa parte della Regione. Lo dice a FPress Daniele Raganato, vicepresidente di Federfarma Rimini e responsabile rurale dell’associazione, che si schiera senza troppe esitazioni tra i contrari alla delibera di giunta del 29 agosto (ancora da pubblicare sul Bollettino ufficiale) che getta le basi della sperimentazione.
Raganato, il progetto sembra dividere i farmacisti titolari: da una parte chi vuole “vedere” le carte e non lo boccia in partenza, dall’altra chi invece preme per stopparlo da subito, come Federfarma nazionale. Lei che dice?
Io posso capire chi – qua in Romagna – ritiene che non si possa dire subito no alle proposte di un manager che si è insediato da poco alla direzione generale dell’Asl. Ma a me preoccupano i risvolti economici: l’accordo è poco chiaro sulle attività che le farmacie saranno chiamate a svolgere, non fornisce target e se da un lato elenca le molecole di fascia A che passerebbero in dpc, dall’altro non è altrettanto esplicito su quelle che si sposterebbero dalla diretta al pht. E così, le uniche certezze che oggi abbiamo sono le ricadute con cui dovrebbero fare i conti le farmacie rurali.
E cioè?
Per ogni molecola che dalla fascia A passa in dpc non c’è soltanto una contrazione della marginalità, va messo in conto anche la burocrazia e il suo costo in termini di tempo; la gestione informatizzata è complicata e se è vero che l’accordo promette di fornire alle farmacie un nuovo sistema informatico, è anche vero che non c’è alcuna indicazione sui tempi.
Lei che cosa avrebbe preferito?
Ho visto che di recente in Toscana hanno rinnovato la dpc con una griglia tariffaria che sostiene le farmacie rurali. È una buona cosa, mi chiedo perché non si è cercato di insistere con Asl e Regione per avere gli stessi livelli anche qui in Romagna. Il fatto è che vogliono partire il prima possibile, già da ottobre, d così è stato fatto tutto in fretta. Lo ripeto, il problema sono le piccole farmacie, che già oggi non hanno risorse e domani potrebbero stare ancora peggio.