Il 34% dei farmacisti ha svolto nell’ultimo anno campagne di screening per patologie croniche come (70,3%), malattie cardiovascolari (48,2%), dislipidemie (35,9%) e Bpco (14,4%). L’83,4% dei cittadini, inoltre, dice di avere ricevuto dal farmacista suggerimenti sull’uso dei generici e, al contempo, informazioni sull’equivalenza del principio attivo così come rassicurazioni su sicurezza, efficacia e qualità (46%) nonché sulla possibilità di risparmiare (39,3%). Crescono invece dal 13,4 aI 36,5% i farmacisti che riscontrano un costante aumento delle richieste di equivalenti negli ultimi due anni.
Sono alcuni dei dati che emergono dal V Rapporto annuale sulla farmacia, presentato ieri a Roma e curato da Cittadinanzattiva con la collaborazione di Federfarma e il contributo non condizionato di Teva. Il Rapporto, redatto dall’Agenzia di valutazione civica di Cittadinanzattiva, ha coinvolto 1.030 farmacie e ben 1.284 cittadini, di cui quasi due su tre affetti da almeno una patologia cronica. Del campione di farmacie analizzato, il 57,7% rientra o è candidato a rientrare nella sperimentazione della farmacia dei servizi.
«Farmacisti e cittadini devono continuare a fare un percorso comune» ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva «che in questi anni ha già indotto tanti cambiamenti virtuosi, per un utilizzo appropriato e consapevole del farmaco, per l’aderenza alle terapie, per l’uso dei farmaci equivalenti e in generale per un accesso alle terapie che deve diventare, in un’ottica di territorialità delle cure, semplice, prossimo, senza appesantimenti per il tempo dei cittadini e la loro organizzazione».
«Ho notato con soddisfazione che questa edizione del rapporto è stata realizzata grazie alla partecipazione di molti colleghi e cittadini, segno che esiste una diffusa consapevolezza della farmacia come primo presidio di prossimità e grande interesse per la sua evoluzione nell’ambito della riorganizzazione territoriale del Ssn» ha affermato il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo «in questo percorso evolutivo un ruolo-chiave spetta sicuramente alla telemedicina, che è lo strumento per potenziare la rete di assistenza territoriale fondata sulla prossimità, in quanto favorisce il dialogo e la collaborazione tra i vari professionisti della salute creando i presupposti per una presa in carico condivisa e personalizzata del paziente cronico e fragile».
Altri dati: la vaccinazione antinfluenzale è erogata nel 39,6% delle farmacie che hanno partecipato al sondaggio, più della metà dei farmacisti (58,1%) è favorevole all’introduzione in farmacia della vaccinazione contro Herpes Zoster, Papilloma virus (Hpv) e Pneumococco, così come il 70% dei cittadini interpellati. La vaccinazione anti Covid-19 è erogata dal 38,2% delle farmacie coinvolte nell’indagine.
Tra i servizi offerti con sistematicità spiccano il monitoraggio dei parametri (96,2%), la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (94,6%), i test/esami diagnostici di base (79,2%), il servizio Cup (76,8%) e i tamponi Covid (72%). Il defibrillatore è presente in una farmacia su quattro, in quasi la metà è possibile trovare servizi di telemedicina quali telecardiologia (48,5%) e telemonitoraggio della pressione arteriosa (46,5%). Difficile invece reperire servizi di telepneumologia (4,5%). Per quanto riguarda i cittadini interpellati, solo il 15% ha dichiarato di aver usufruito dei servizi di telemedicina.