filiera

Recapito a domicilio: Federfarma Lombardia ricorda regole di sistema

11 Marzo 2020

A prescindere dal vettore utilizzato, la consegna a domicilio dei farmaci ricade sotto la diretta responsabilità del titolare della farmacia, che risponde per ogni eventuale violazione della normativa sulla privacy, compreso il recapito in contenitori trasparenti. E’ quanto ricorda ai propri associati Federfarma Lombardia nella circolare diffusa ieri per dare conto delle indicazioni concordate con la Regione di servizio a battenti chiusi e rinnovo dei Piani terapeutici (vedi articolo precedente).

Con l’ultimo giro di vite del Governo alle regole per il “distanziamento sociale”, vendite a distanza e richieste di recapito a casa della spesa crescono in tutti i canali del retail. I farmacisti titolari iscritti a Federfarma nazionale dispongono dal 2015 di un servizio di consegna domiciliare, collegato al numero unico 800.189.521, che – ricorda il sindacato lombardo – assicura l’erogazione del servizio dalla farmacia più vicina per territorio. Eventuali sistemi di recapito organizzati da comuni o altri enti, dunque, devono rispondere agli stessi requisiti e «coinvolgere tutte le farmacie delle aree interessate anziché alcune soltanto». Non è dunque possibile, chiarisce Federfarma Lombardia, «che un comune raccolga e indirizzi le ricette solo presso le proprie farmacie comunali, oppure in una o alcune farmacie private». Per lo stesso motivo, il medico di famiglia può inviare il Nre della ricetta soltanto all’assistito, «telefonicamente o telematicamente, anche tramite sms o fotografia», e il destinatario potrà comunicarlo alla farmacia per la stampa del promemoria.

Un invito a tutte le Federfarma provinciali perché «diano smalto» al numero unico 800.189.521 e arrivato l’altro ieri dal presidente dell’associazione titolari di Forlì-Cesena, Alberto Lattuneddu, che ha provveduto a pubblicizzare il servizio con locandine affisse nelle farmacie della provincia e comunicati stampa. «L’auspicio» scrive «è che tale lettera possa contribuire a un’azione unitaria e univoca su tutto il territorio nazionale da parte delle Farmacie aderenti a Federfarma e a ulteriore supporto del Sistema sanitario nazionale».

Infine, l’altro ieri Federfarma nazionale ha fatto sapere in una circolare di essere la lavoro per «implementare il servizio per la consegna gratuita dei farmaci a domicilio» in modo da ricomprendere tra i soggetti che possono richiedere il recapito a casa anche chi «è affetto da coronavirus e quindi posto in quarantena domiciliare».