Sarebbe ormai imminente il via libera della Corte dei conti al decreto attuativo dei ministeri di Finanze e Salute sulla remunerazione aggiuntiva delle farmacie introdotta dal dl 41/2021. Lo ha detto il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, nella sua relazione all’assemblea nazionale della Federazione, convocata ieri a Roma “in presenza” per la prima volta dall’inizio della pandemia. Il provvedimento, che i due Ministeri avevano siglato agli inizi di agosto e sembrava essersi arenato nei corridoi della Corte dei conti, dovrebbe ricevere luce verde nel giro di pochi giorni, se non ore.
Come la stessa Federfarma aveva spiegato in una circolare di qualche giorno fa, il rallentamento non sarebbe da imputare alla magistratura contabile, bensì alla burocrazia dei due dicasteri, che avrebbe trasmesso il decreto alla Corte dei conti più tardi del preventivato. In ogni caso, rassicura Federfarma, i 50 milioni di retribuzione aggiuntiva che le farmacie devono ricevere per il 2021 (più altri 150 per il 2022) cominceranno a essere contabilizzati dalla mensilità di settembre, a prescindere dalla data in cui il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Quanto ai contenuti del decreto attuativo, Federfarma aveva fornito alcune importanti anticipazioni nel convegno “istituzionale” di Cosmofarma ReAzione (a Bolognafiere dal 9 al 12 settembre). I 200 milioni di finanziamento aggiuntivo, per cominciare, non concorreranno alla determinazione del tetto sulla spesa farmaceutica convenzionata (e quindi all’eventuale sfondamento), né rientreranno nel computo del fatturato Ssn delle singole farmacie, quindi non ci sarà il rischio di passaggi di fascia e quindi perdita delle eventuali agevolazioni.
Peraltro, le farmacie beneficeranno della remunerazione aggiuntiva fino a esaurimento delle risorse stanziate (come detto, 50 milioni per il 2021 e 150 per il 2022), con le Regioni che vigileranno sull’andamento della spesa farmaceutica locale e procederanno a eventuali recuperi in caso di uscite in eccesso. E’ probabile, in particolare, che questo sia uno dei rischi più temuti dai governatori, dato che a luglio avevano rimandato al mittente una prima bozza del decreto attuativo proprio per chiedere indicazioni più dettagliate sulle misure di controllo.
Infine, vanno ancora esplorate tutte le ricadute del meccanismo: i 200 milioni che finanziano la remunerazione aggiuntiva, per esempio, verranno divisi tra le Regioni per quota capitaria, ossia in base alla popolazione residente. Ogni farmacia però intascherà per il numero di confezioni dispensate, e per di più soltanto nel canale della convenzionata: in altri termini, i compensi aggiuntivi previsti dal modello (8 centesimi a pezzo per le farmacie con sconto ordinario, 22 per le farmacie con sconto forfettario all’1,5%, 20 per le farmacie con sconto ridotto del 60%, 33 centesimi a pezzo per le farmacie esenti) non riguardano le confezioni distribuite per conto. Verranno quindi premiate le farmacie di quelle Regioni che privilegiano il canale della convenzionata e non fanno passare dalla diretta-dpc ingenti quantitativi di extra-pht.