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Remunerazione aggiuntiva anche a gennaio e febbraio (se ci sono le risorse)

1 Febbraio 2024

La nuova remunerazione apparecchiata dalla Legge di Bilancio per il 2024 subentrerà dal primo marzo alla remunerazione aggiuntiva finora liquidata dalle Regioni senza soluzione di continuità. Ancora un mese, dunque, e le farmacie vedranno cambiare radicalmente il metodo di conteggio delle loro dcr, inclusa l‘abrogazione dei vecchi sconti Ssn e delle relative agevolazioni per rurali e piccoli esercizi. È quanto scrive Federfarma in una circolare diffusa ieri per chiarire tempi e modi del passaggio da vecchia a nuova remunerazione. Un chiarimento, scrive il sindacato, che fa seguito alle «iniziative» di alcune Regioni che con la fine del 2023 hanno sospeso la corresponsione alle farmacie della remunerazione aggiuntiva in vigore dal 2021.

«La direzione generale per la Programmazione del ministero della Salute» recita la circolare della Federazione «ha chiarito che la ripartizione della somma complessiva di 150 milioni di euro tra Regioni e Province autonome (per la remunerazione aggiuntiva, ndr) copre un anno di intervento». Poiché lo stanziamento decorreva dal 1° marzo 2023, prosegue il sindacato, «le somme ripartite e assegnate forniscono quindi copertura economica ai dieci mesi di vigenza del 2023 e ai mesi di gennaio e febbraio 2024».

Come FPress ha riportato nei giorni scorsi, Lombardia e Veneto hanno già dato disposizioni che vanno in tale direzione, fatta salva la disponibilità di risorse ancora da assegnare. Sì perché – Federfarma non lo ricorda – il decreto attuativo del marzo 2023 precisava che le farmacie riscuoteranno il compenso aggiuntivo «fino a esaurimento della somma stanziata (vedi tabella in fondo, ndr)».

Dal primo marzo, riprende la circolare, «entrerà in vigore – senza soluzione di continuità – il nuovo sistema di remunerazione, disciplinato dalla Legge di Bilancio 2024». Il passaggi, in sostanza, avverrà dalla sera alla mattina, senza la necessità di attendere decreti attuativi o disposizioni preliminari. In effetti, la Manovra delega al Ministero un solo provvedimento, quello che riguarda l’insediamento della commissione tecnica cui spetterà monitorare, sempre dal primo marzo, gli effetti economici della nuova remunerazione. Ma è evidente che un eventuale ritardo del dicastero non sarà di ostacolo alla partenza del muovo sistema.

 

La ripartizione dei fondi per la remunerazione aggiuntiva

Regione Ripartizione ’22 Ripartizione ‘23
Piemonte 11.272.111 11.947.008
Valle d’Aosta 275.874 284.911
Lombardia 22.142.433 23.422.160
PA Bolzano 849.593 858.039
PA Trento 1.225.662 1.325.429
Veneto 11.240.681 11.757.689
Friuli-V. G. 2.673.941 3.211.849
Liguria 4.293.796 3.743.157
Emilia-R. 11.389.172 12.713.884
Toscana 9.686.743 9.641.555
Umbria 2.275.554 2.399.372
Marche 3.948.112 3.798.686
Lazio 14.872.289 13.236.914
Abruzzo 3.572.568 3.539.305
Molise 891.336 899.862
Campania 13.829.580 14.046.708
Puglia 11.591.172 10.173.441
Basilicata 1.626.485 1.633.874
Calabria 4.688.618 5.721.102
Sicilia 13.371.129 11.255.611
Sardegna 4.283.151 4.389.444
TOTALE 150.000.000 150.000.000