Dopo Milena Gabanelli con la sua rubrica Dataroom, anche la trasmissione di Rai3 Report si occupa di esami e analisi in farmacia. Lo farà in una delle sue prossime puntate, ma intanto sul proprio sito Facebook ha pubblicato ieri un’anticipazione del servizio in uscita dove si parla di analisi del sangue in farmacia. E si intervistano il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo, il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, e il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
La lente, in particolare, è sulla certificazione di tali analisi, che – spiega il servizio – può essere effettuata in farmacia solo su sangue capillare e viene affidata a una macchina che passo dopo passo indica al farmacista le operazioni da compiere. Ma né sul foglio che viene consegnato né sullo scontrino compare la firma di un responsabile.
«La firma non c’è perché non ci dev’essere» spiega a Report il presidente Cossolo «il valore legale di quel foglio non c’è, ma è pacifico che non ci deve essere e neanche lo vogliamo avere». Per il presidente della Federazione degli ordini dei medici, Filippo Anelli, occorre un tavolo di concertazione che fissi regole uguali per tutti: «In farmacia oggi questo meccanismo» dice «non dà lo stesso peso di garanzia di quello di un laboratorio accreditato o pubblico».
Dall’anticipazione del servizio di Report, tuttavia, sembrerebbe che neanche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sia perfettamente al corrente che il servizio svolto dalle farmacie è solo su sangue capillare. «Nessuna analisi viene fatta senza una firma» dice Schillaci all’inviata di Report che lo intervista a margine di un convegno «se c’è un prelievo ci dev’essere la firma di qualcuno che attesti che il prelievo è stato effettuato. Comunque adesso vedremo, l’importante è che i cittadini siano tutelati».