La prescrizione su ricetta bianca dematerializzata non modifica le norme sull’e-commerce dei farmaci, che escludono categoricamente dalla vendita a distanza tutti i medicinali con obbligo di ricetta. E’ quanto ricordano i ministeri di Economia e Salute in una circolare diffusa il 2 marzo per fare il punto sulla prescrizione elettronica dei farmaci in regime privato.
Dall’inizio del mese scorso, come si ricorderà, un primo gruppo di Regioni (Valle D’Aosta, Bolzano, Trento, Emilia-Romagna, la Lombardia, Piemonte e Sicilia) ha dato attuazione al decreto ministeriale datato 30 dicembre 2020 che fissava le linee guida per la dematerializzazione delle prescrizioni per farmaci non rimborsabili.
Come ricordano nella circolare Economia e Salute, la digitalizzazione riguarda soltanto le ricette ripetibili e non ripetibili; restano quindi esclusi al momento i farmaci elencati nella Tabella dei medicinali (sezioni A, B, C, D ed ) e le preparazioni magistrali e officinali.
Sono abilitati alla prescrizione dematerializzata, continuano i due dicasteri, tutti i medici iscritti agli Ordini professionali, anche se le regioni possono emanare indicazioni sui prescrittori del Servizio sanitario regionale da includere prioritariamente nel sistema.
La ricetta bianca dematerializzata è identificata dal Numero di ricetta bianca elettronico (Nrbe), che il Sac assegna durante la compilazione della ricetta da parte del medico. Completata positivamente la prescrizione elettronica, il medico rilascia il promemoria cartaceo all’assistito, che può eventualmente chiederne la trasmissione tramite i canali alternativi di cui all’articolo 3-bis del decreto 2 novembre 2011 («al momento della generazione della ricetta elettronica il medico rilascia all’assistito il promemoria cartaceo, ovvero lo rende disponibile in modalità alternativa attraverso i seguenti canali: nel portale www.sistemats.it, nel Fse dell’assistito, tramite posta elettronica, tramite sms»).
Al momento della dispensazione, prosegue la circolare, la farmacia invia i dati della prestazione secondo le modalità già in uso, senza vincoli riguardo alla conservazione della ricetta (provvede al riguardo il Sac, dal quale il farmacista potrà estrarre i dati necessari in caso di controlli o ispezioni).
Anche le ricette bianche dematerializzate, concludono i Ministeri, possono essere spedite dal paziente su tutto il territorio nazionale, quindi le farmacie devono essere in grado di trattarle anche se la loro Regione non ha ancora messo in pista la digitalizzazione.