Non è partita il 31 gennaio ma scatterà soltanto tra una settimana circa la dematerializzazione delle ricette bianche apparecchiata dal decreto del ministero della Salute del 30 dicembre 2020. L’indicazione arriva dalle software house che servono farmacie e medici di famiglia, alle quali nei giorni scorsi Sogei ha rilasciato a sorpresa alcuni nuovi parametri tecnici che hanno costretto le aziende ad aggiustamenti in corsa.
I medici, dunque, dovrebbero cominciare a prescrivere le prime ricette bianche dem tra una settimana circa, ma soltanto nelle regioni del primo scaglione, quelle cioè che hanno comunicato di voler partire da subito: salvo imprevisti sono Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Sicilia, Valle d’Aosta e le due province autonome di Trento e Bolzano. Discorso diverso per le farmacie, che devono essere in grado di spedire le ricette dem sin dal via a prescindere dalla regione di residenza, per garantire la cosiddetta “circolarità” della prescrizione.
Dalle verifiche condotte da FPress, per il 7 febbraio tutte le software house – medici e farmacie – avranno aggiornato i propri gestionali. E dai medici di famiglia arrivano dichiarazioni molto chiare sulla volontà di utilizzare sin da subito la ricetta bianca dem. «Non vediamo l’ora» riferisce a FPress il segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti «trovavamo insensato che si potessero prescrivere per via elettronica soltanto i farmaci rimborsati e non quelli a carico dell’assistito».
La digitalizzazione, prosegue Scotti, offrirà quindi ai mmg un’ulteriore opportunità per sgravarsi della burocrazia connessa alla ripetizione delle ricette e dedicarsi all’attività clinica. «Con la pandemia c’è stato un vero e proprio boom delle prescrizioni di ansiolitici e farmaci per il sonno» osserva Scotti «con la dematerializzazione evitiamo accessi inutili agli ambulatori e facciamo risparmiare tempo ai nostri pazienti, che così possono recarsi subito nella farmacia sotto casa».