«I tempi sono ormai maturi per rivedere il sistema di remunerazione delle farmacie e dell’intera filiera, che da anni deve essere aggiornato» Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella relazione alle commissioni Sanità di Camera e Senato con cui ha presentato le linee programmatiche del suo dicastero. «Le farmacie, con la loro capillare diffusione su tutto il territorio nazionale» ha detto il Ministro «rappresentano un punto di riferimento per la collettività e per il Servizio sanitario nazionale, perché costituiscono spesso il presidio sanitario più prossimo per i cittadini».
Nella pandemia, ha continuato Schillaci «le farmacie hanno garantito un indispensabile servizio a tutela del diritto alla salute dei cittadini. È quindi mia intenzione sostenere e promuovere ogni iniziativa che, in modo sistematico e a regime, possa consentire alle farmacie di erogare i servizi da mettere a disposizione del pubblico, in modo che tutta la popolazione possa trovare una prima risposta alle proprie domande di salute».
In tale direzione, ha specificato il Ministro, va la disposizione di cui all’articolo 95 del ddl bilancio, che rinnova la remunerazione aggiuntiva da 150 milioni di euro di cui le farmacie hanno già beneficiato quest’anno. Il testo inviato dal Governo alla Camera per l’approvazione presenta la misura senza fissare scadenze temporali («a decorrere dal 2023» dice l’articolo), ma un emendamento di FdI approvato ieri dalla commissione Igiene e sanità limita la remunerazione aggiuntiva «fino al 31 dicembre 2025», nelle more «della riforma del sistema di remunerazione dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale».