Poco più di 18 miliardi alla Lombardia, otto al Piemonte, nove al Veneto e alla Sicilia, 10 e mezzo al Lazio. Sono alcune delle cifre che spiccano dal riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2018, messo a punto ieri dalle Regioni e ora in viaggio verso il ministero della Salute. La quota indistinta sulla quale è stata effettuata la suddivisione ammonta a poco più di 110 miliardi di euro (quasi quattro in meno rispetto ai 113,9 dello stanziamento lordo per quest’anno, uno in più rispetto alla quota indistinta 2017) e le cifre che ogni Regione si porta a casa meritano di essere messe subito sotto la lente dai titolari di farmacia: è da questi totali, infatti, che ogni Regione ricaverà i tetti da osservare quest’anno per la propria spesa farmaceutica, quella convenzionata (7,86% del fondo) e quella per diretta-dpc più acquisti ospedalieri (6,89%).
In attesa che il riparto riceva l’ok del ministero della Salute, dal fronte delle Regioni arrivano commenti soddisfatti sui tempi dell’operazione, conclusa per il terzo anno consecutivo a esercizio iniziato da poco. «Questo risultato ha sempre qualcosa di straordinario» ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini «perché è comunque difficile contemperare le diverse e legittime esigenze territoriali in un settore così delicato e nevralgico come la sanità. Grazie alla tempestività con cui abbiamo raggiunto l’accordo, è adesso possibile per tutte le Regioni una programmazione puntuale sul territorio ed è questo un vantaggio di non poco conto per i bilanci regionali».
Soddisfazione anche dai coordinatori delle Commissioni sanità e bilancio. «Si è lavorato intensamente in questi giorni» hanno dichiarato l’assessore al bilancio della Lombardia, Massimo Garavaglia (coordinatore della Commissione affari finanziari delle Regioni) e l’assessore alla Salute del Piemonte, Antonio Saitta «nell’ambito di un confronto interregionale ricco di spunti e, come sempre in queste occasioni, di dialettica interna. Si è dovuto fare i conti con specifiche situazioni territoriali, agendo con buon senso e con interventi di riequilibrio». Alla fine, concludono, «si è raggiunta una sintesi che dà certezze contabili a un settore fondamentale per i cittadini come la sanità».
Riparto 2018
– Piemonte 8.136.165.800
– Valle d’aosta 231.894.380
– Lombardia 18.154.132.188
– Bolzano 927.574.966
– Trento 969.106.695
– Veneto 8.917.104.995
– Friuli V.G. 2.266.252.682
– Liguria 3.059.081.683
– Emilia R. 8.163.443.643
– Toscana 6.933.747.012
– Umbria 1.647.610.739
– Marche 2.833.768.881
– Lazio 10.621.542.541
– Abruzzo 2.418.562.354
– Molise 576.226.865
– Campania 10.350.188.068
– Puglia 7.303.674.113
– Basilicata 1.054.153.732
– Calabria 3.525.523.850
– Sicilia 9.026.339.471
– Sardegna 3.015.395.340
TOTALE 110.131.490.000