La proposta delle pillole monodose o sfuse fa capolino sul mondo del farmaco a intervalli più o meno regolari, tipo cometa di Halley. Giusto per ricordare gli avvistamenti più recenti si possono citare la Finanziaria del 2015, che incaricava ministero della Salute e Mef di emanare un decreto per la produzione e distribuzione dei farmaci anche in forma di monodose; la legge 24/2012 (il decreto Cresci-Italia), che incaricava l’Aifa di rivedere «le attuali modalità di confezionamento dei farmaci, per identificare confezioni ottimali anche di tipo monodose» e la Legge 149/2005, che dava mandato (sempre all’Agenzia del farmaco) di individuare « le specialità per le quali devono essere previste anche confezioni monodose o confezioni contenenti una singola unità posologica». Non si è mai andati oltre le parole e così ieri il direttore generale dell’Aifa, Luca Li Bassi, ha annunciato in un’intervista al Tg3 che la cometa dei “monodosaggi” è tornata a solcare i cieli della farmaceutica: «Stiamo guardando all’opportunità di fare anche in Italia la vendita dei farmaci sfusi» ha spiegato «in modo da combattere gli sprechi e dare ai pazienti esattamente quello che serve. Entro qualche mese dovremmo cominciare la fase pilota».
L’idea, in particolare, è quella di iniziare con una sperimentazione su una singola classe terapeutica e con un gruppo di aziende produttrici e farmacie selezionate, in modo da verificare modalità e meccanismi operativi. «Per ora stiamo raccogliendo informazioni sulle varie esperienze a livello internazionale, quando saremo pronti ci confronteremo con tutti gli stakeholders: industria, medici, pazienti e farmacie». Per queste ultime, ha concluso Li Bassi, il coinvolgimento potrebbe essere anche importante: «In alcuni dei Paesi dove i farmaci vengono dispensati in modalità sfusa, i foglietti illustrativi vengono stampati direttamente dal farmacista. Si riducono gli sprechi e si rende più efficiente e sostenibile la produzione».
L’annuncio ha subito raccolto il sostegno del ministro della Salute, Giulia Grillo, che alla Camera ha ricordato di essere stata lei a introdurre nella Finanziaria 2015 la norma sui farmaci monodose, con un emendamento approvato anche dalla maggioranza. «E’ una grande battaglia che porto avanti già dalla scorsa legislatura» ha detto ai giornalisti «ed è uno dei punti contemplati dal nostro documento sulla nuova governance farmaceutica». La sperimentazione annunciata dall’Aifa, dunque, «potrebbe rivoluzionare la vendita dei farmaci al dettaglio nel nostro Paese e sarebbe veramente un grande passo avanti». Il Ministro, d’altronde, aveva accennato già nell’autunno scorso all’eventualità che le farmacie italiane dispensassero i farmaci “all’americana”, cioè in tubetti di pillole sfuse anziché in confezioni blisterate. Lo fece ai microfoni della trasmissione I Lunatici di Rai Radio2, dove parlò di farmaci dispensati in dosi corrispondenti alla terapia prescritta. «Se si compra l’intera scatola che poi rimane mezza piena nell’armadietto del pronto soccorso a casa» disse «è normale che i cittadini decidano di assumerli anche quando non c’è un’indicazione terapeutica».