Gli italiani non corrano in farmacia a fare accaparramento di farmaci perché non c’è alcun rischio che le aziende esauriscano le scorte. Lo ha ribadito ieri il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, in un’intervista al Sole 24 Ore: «La produzione è regolare in tutti gli stabilimenti» ha rassicurato «io sono in ufficio a Cologno Monzese e tutti i reparti sono in funzione». Nelle zone rosse finora istituite nelle aree dove si è registrato un focolaio di coronavirus, inoltre, non ci sono stabilimenti produttivi, dunque dall’emergenza italiana non arriveranno contraccolpi sull’industria farmaceutica. «Siamo un settore che fa un servizio pubblico» ricorda Scaccabarozzi «non si possono far mancare farmaci, dagli antivirali agli antitumorali. Le aziende hanno provveduto a fare scorte adeguate per fronteggiare la situazione e non si prevede, al momento, un impatto economico».
Nessun rischio nemmeno sui prezzi, perché nel farmaco le speculazioni sono impossibili. «Parliamo di farmaci per i quali molto spesso serve una prescrizione medica» ricorda il presidente di Farmindustria «e i nostri prezzi sono negoziati con l’Aifa. Quindi non esiste nessuna possibilità che i farmaci possano aumentare di prezzo».
Scaccabarozzi, infine, rassicura anche sui tempi per la realizzazione del vaccino: «In tutto sono al lavoro 25 tra enti pubblici di ricerca e industrie private. Ieri è arrivato dagli Stati Uniti l’annuncio che un vaccino, almeno in vitro, è pronto e può iniziare la sperimentazione di fase 1. Questo non vuol dire che sarà pronto in pochi mesi ma stiamo già a buon punto». Sul fronte dei farmaci si stanno sperimentando medicinali già disponibili per Aids ed Ebola. «Se dimostreranno una buona attività» conclude Scaccabarozzi «sono già pronti per il mercato. In più abbiamo in sperimentazione anche farmaci nuovi con prospettive promettenti, dovrà essere prevista una corsia preferenziale per le autorizzazioni».