«I tempi sono maturi per rivedere il sistema di remunerazione delle farmacie e dell’intera filiera, che da anni deve essere aggiornato». Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dalla Fofi per presentare la ricerca Ipsos sull’opinione degli italiani per farmacie e farmacisti. Sul tema, Schillaci ha ricordato che è in dirittura d’arrivo il decreto ministeriale per l’attuazione della norma della Manovra 2023 che conferma la remunerazione aggiuntiva: attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni, provvederà al riparto dei 150 milioni annui messi a disposizione dalla Legge di bilancio.
«Sempre di recente» ha continuato il Ministro «si è provveduto all’approvazione dei cronoprogrammi trasmessi dalle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Molise e Toscana per l’avvio della sperimentazione della Farmacia dei servizi, nonché di quelli inviati da Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Veneto per la proroga delle attività sperimentali. Si tratta di passaggi decisivi che danno concretezza alla sperimentazione della Farmacia dei Servizi e forse, tra non molto, non parleremo più di sperimentazione».
Le parole di Schillaci sulla riforma della remunerazione hanno riscosso il plauso di Adf, l’Associazione distributori farmaceutici, che in un comunicato diffuso ieri pomeriggio ha espresso «massima soddisfazione» per tali dichiarazioni. «Siamo fiduciosi» commenta il presidente dell’Associazione, Walter Farris «che sia giunto finalmente il momento di riconsiderare anche i margini della distribuzione intermedia, anello centrale della supply-chain del farmaco».
Mantenere la sostenibilità del servizio, ha ricordato Farris, diventa sempre più difficile «a causa dell’attuale scenario di crisi e della ormai cronica sotto-remunerazione che ci viene imposta dalla normativa, con margini che non coprono i costi operativi delle nostre Aziende».