«Le farmacie sono un polo insostituibile per la salute dei cittadini, soprattutto di quelli più anziani, con mobilità ridotta, e residenti in aree disagiate, lontane dalle strutture ospedaliere. In questa ottica il modello della farmacia dei servizi può rappresentare un valido punto di riferimento da promuovere e valorizzare». Lo ha detto il commissario straordinario per la ricostruzione e la rigenerazione del sisma 2016, Guido Castelli nel corso della riunione convocata ieri a Roma cui hanno partecipato Francesco Zaffini, presidente della commissione Sanità del Senato e i presidenti di Federfarma Lazio, Eugenio Leopardi, Federfarma Marche, Marco Meconi, e Federfarma Umbria, Silvia Pagliacci.
«Occorre rendere pienamente agibili le tante farmacie lesionate dal sisma del 2016» ha detto ancora il Commissario «e fornire i servizi necessari per rispondere alle esigenze degli abitanti dell’Appennino centrale. Questa è una priorità della ricostruzione e rigenerazione del territorio del cratere». Sono circa 200 le farmacie che hanno subito lesioni più o meno gravi, circa il 10% dell’intera offerta del territorio. In molti casi si è ovviato all’emergenza acquisendo moduli prefabbricati per fornire i servizi essenziali ai cittadini, ma con spazi ridotti per i servizi.
In particolare, sono stati presi come riferimento i lusinghieri risultati conseguiti nelle Marche con la sperimentazione della farmacia dei servizi per porre le basi di un progetto che valorizzi tutte le nuove prestazioni erogabili in farmacia nell’area del sisma. Nel corso del confronto si è convenuto sulla necessità di un progetto che crei positive occasioni di vita nelle aree del “cratere”, assicurando una generale ripresa sociale ed economica, valorizzando gli investimenti attivati per la ricostruzione e anche determinando un ritorno della popolazione a vivere e operare nelle aree interne.