La Lombardia chiederà che il Protocollo con le linee guida per la sperimentazione della farmacia dei servizi – approvato la settimana scorsa dalla Conferenza Stato-Regioni – venga applicato con un certo livello di flessibilità, in particolare nella griglia dei servizi da avviare. Lo ha detto a FPress l’assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, a margine della conferenza stampa organizzata ieri per presentare la campagna antinfluenzale 2019-2020 della Regione. «In Lombardia» spiega Gallera «la farmacia dei servizi è ormai realtà. Va certamente sviluppata e consolidata, ma stiamo già lavorando molto con le farmacie: sui vaccini, sul ritiro dei referti, sulla dematerializzazione del promemoria e altro ancora».
La Regione, ha continuato Gallera, «ha già pronti diversi progetti, sull’aderenza terapeutica così come sugli screening e sulla telemedicina. L’idea quindi che la farmacia abbia un ruolo strategico nel Ssn qui è già radicata ed è all’origine di un cantiere che è già aperto e sta lavorando». Le risorse che arriveranno dalla sperimentazione, quindi, andranno a sostenere tali progetti e la flessibilità che la Lombardia chiede rispetto alla griglia del protocollo è proprio per indirizzare i finanziamenti secondo le esigenze locali. «Vorremmo evitare di seguire rigidamente le linee guida su alcune attività» conclude Gallera «per esempio gli screening per il tumore del colon retto sono ormai un’esperienza consolidata in Lombardia, dunque avviare una sperimentazione su questo fronte non ha senso. Chiederemo di avere maggiore spazio di manovra, vedremo che cosa otterremo».