Salvo ulteriori rinvii, verrà siglata venerdì prossimo l’intesa tra Commissariato per l’emergenza covid e Federfarma, Fofi, Assofarm e Farmacieunite per un prezzo unico calmierato sui tamponi antigenici rapidi erogati dalle farmacie del territorio ai fini del green pass. La firma avrebbe già dovuto arrivare oggi dopo l’incontro preliminare del 23 luglio scorso (al quale, oltre al commissario Figliuolo e alle tre organizzazioni di categoria, era presente anche il ministro Speranza), ma ieri una comunicazione del dicastero della Salute ha spostato di tre giorni l’appuntamento.
In ogni caso i contenuti dell’accordo, affidati a un protocollo elaborato dalla struttura del commissario Figliuolo, sono già noti a sindacati delle farmacie e Ordine dei farmacisti, che domenica sera hanno ricevuto dal Ministero la bozza da firmare venerdì prossimo. Oltre all’assicurazione che a copertura dell’intesa il Governo metterà 45 milioni di euro.
Discorso a parte merita la questione della stampa in farmacia dei green pass, tema sul quale nei giorni scorsi è esplosa l’insofferenza dei farmacisti titolari. In Veneto si è fatto portavoce del malcontento il presidente di Federfarma regionale, Andrea Bellon, che all’Adnkronos ha denunciato la mole di richieste riversatasi sulle farmacie: «I cittadini si stanno rivolgendo quasi esclusivamente a noi perché non trovano risposta dagli altri soggetti che dovrebbero svolgere lo stesso servizio». Anche Federfarma Lombardia ha lanciato un segnale d’allarme: da quando è stato introdotto il green pass, ha fatto notare il sindacato regionale, le farmacie lombarde hanno stampato quasi 325mila certificazioni, i medici di famiglia soltanto 25mila. «E’ indispensabile valorizzare il servizio» ha dichiarato a FPress la presidente Annarosa Racca «per consentire ai farmacisti titolari di recuperare i costi». Grido d’insofferenza anche da Federfarma Roma, che due giorni fa ha esternato all’Ansa il malcontento dei suoi associati: «Le farmacie sono ormai diventate copisterie» è la dichiarazione del presidente Andrea Cicconetti «un conto è stampare dieci green pass al giorno e un altro farne 100-120. Siamo arrivati a stampare certificati per intere famiglie».
Federfarma nazionale avrebbe potuto approfittare dell’opportunità offerta dal protocollo sul prezzo calmierato per negoziare in cambio un piccolo “fee” sulla stampa dei green pass, ma a quanto pare l’eventualità non è stata neanche presa in considerazione. Anzi, quasi in contrapposizione ai malumori provenienti dalla base, ieri il sindacato nazionale dei titolari ha diffuso su stampa e social dichiarazioni che rischiano di appesantire ulteriormente il lavoro da “copisteria” delle farmacie: «Con spirito di servizio, i farmacisti continuano a offrire assistenza e a rispondere ai nuovi bisogni di salute» ha dichiarato il presidente di Federfarma, Marco Cossolo; «Ci stiamo rapidamente adoperando per venire incontro alle esigenze dei cittadini anche per quanto riguarda la stampa dei green pass» ha aggiunto il segretario nazionale, Roberto Tobia.