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Tavolo farmaceutica, buona la prima (seduta) per produttori e depositari

21 Luglio 2023

C’è soddisfazione, tra le sigle della filiera, per l’esito della prima seduta di lavoro dei due tavoli su farmaceutica e biomedicale al ministero delle Imprese e del made in Italy. «L’incontro» è il commento del presidente di Farmindustria, Marcello Cattani «testimonia ancora una volta la visione strategica e la volontà del Governo di attivare in tempi brevi le politiche necessarie per vincere la competizione globale sempre più veloce nelle Life Sciences». In gioco ci sono i 1.600 miliardi di dollari di investimenti internazionali e l’Italia può attrarne una quota parte importante grazie al valore della sua presenza industriale, agli investimenti e alle competenze. È però fondamentale, avverte Cattani, che a livello europeo l’attuale proposta di revisione della legislazione farmaceutica perda il suo carattere ideologico, dimostrato innanzitutto con l’indebolimento della proprietà intellettuale.

«C’è anche bisogno» continua Cattani, «dell’immediata riduzione del payback e della sua progressiva eliminazione. Perché è una tassa iniqua che pesa sulle aziende da anni per diversi miliardi. Così come rimane da risolvere il problema della gestione della spesa a livello regionale, basata spesso su motivazioni meramente economicistiche. È necessario eliminare le disparità di trattamento sul territorio che penalizzano i cittadini e la loro salute, consentendo la disponibilità più ampia delle terapie».

Soddisfazione anche dfa Egualia, l’associazione dei produttori di generici. «Abbiamo apprezzato le parole del ministro Urso sulla necessità di incentivare a livello nazionale ed europeo tutti gli strumenti che consentano di riportare e consolidare la produzione farmaceutica nel nostro Paese» dichiara Fabio Torriglia, vicepresidente di Egualia «in particolare di tutti i farmaci di uso consolidato che sono alla base dell’80% delle terapie per le malattie croniche. Il tessuto industriale delle nostre imprese e di tutti i nostri partner del conto terzi in Italia è la spina dorsale della produzione farmaceutica ed è indubbiamente centrale riuscire ad avere sia strumenti che assicurino il necessario supporto alla ricerca e sviluppo, sia strumenti che rafforzino la produzione industriale». Nella stessa ottica, conclude Torriglia, «è prioritario intervenire per ridurre in maniera sostanziale il peso sostenuto dalle imprese con il pay back sulla spesa per gli acquisti diretti, che per il nostro settore raggiunge il massimo della stortura essendo i nostri farmaci acquistati in gara al massimo ribasso».

Infine, apprezzamenti anche da Assoram: «La pandemia ha mostrato con chiarezza che le nostre catene logistiche sono un asset strategico, determinante per l’operatività dell’intera filiera dei servizi al cittadino» ricorda il direttore generale, Mila De Iure «dobbiamo essere messi nelle condizioni di competere nel mercato nazionale e internazionale in un momento in cui alle nostre imprese si chiede il massimo investimento per la transizione ecologica e digitale, ma le redditività sono messe a dura prova dall’effetto domino di pandemia ed eventi bellici. Poche regole chiare, ben vigilate e sufficientemente stabili nel tempo in modo da non mortificare la necessità aziendale di programmare gli investimenti necessari a reggere le nuove sfide, sono l’habitat adatto ad attrarre anche gli investimenti esteri».