Sono seimila le postazioni per la televisita che verranno fornite alle farmacie rurali nell’ambito della Missione 6 del Pnrr sulla telemedicina e il domicilio come primo luogo di salute. Lo ha detto Elettra Carini, dirigente medico di Agenas, nel suo intervento al convegno sulla farmacia dei servizi organizzato venerdì a Milano da Federfarma Lombardia e The europeran house – Ambrosetti. La cifra, ha spiegato a margine dell’evento, deriva dai bisogni definiti dalle singole regioni e comunicati nei mesi scorsi all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari.
Considerato che in Italia si contano circa seimila farmacie rurali, se ne deve dedurre che i piani sono quelli di attrezzare per le prestazioni di telemedicina previste dal Pnrr quasi tutte le farmacie ubicate nei comuni sotto i 5mila abitanti. In cifre si tratta di circa il 6% delle oltre 97mila postazioni telematiche da acquistare mediante bando di gara, per il quale la regione capofila è la Puglia: oltre alle farmacvie (rurali), verranno installate nelle Cot (Centrali operative territoriali), Case di comunità, Ospedali di comunità, studi dei mmg e ambulatori (ospedalieri, specialistici eccetera).
Le postazioni, in particolare, potranno essere fisse (cioè con computer tipo desktop “all in one”) oppure portatili (con computer tipo notebook) e nel caso della farmacia dovranno includere almeno la webcam, ossia la videocamera. Come noto, infatti, il Pnrr prende in considerazione la telemedicina soltanto per quattro specifici servizi: televisita, telemonitoraggio, teleassistenza e telecontrollo. La televisita è il servizio per il quale, sulla carta, dovrebbero essere più coinvolte le farmacie: si tratta in sostanza della visita a distanza tra paziente e medico di famiglia o specialista, e il fatto di avere preso in considerazione soltanto le rurali si spiega con la dispersione degli ambulatori che caratterizza le aree interne del Paese e rende spesso ostico raggiungere il medico curante (soprattutto con la desertificazione sanitaria sempre più diffusa).