Cala la lente del ministero della Salute sui test antigenici Vivadiag contro il covid prodotti in Cina da Vivacheck Biotech e ritirati dal commercio in Francia a metà dicembre su disposizione dell’Ansm, l’Aifa transalpina. Con una circolare inviata alla vigilia di Natale, il dicastero ha infatti chiesto agli assessorati regionali alla Sanità di essere informato su eventuali «problematiche connesse all’utilizzo dei test, specificandone la natura e le cause, e di avere indicazioni sull’eventuale significativo aumento delle false positività rispetto al trend atteso».
La decisione dell’Ansm di sospendere «importazione, immissione in commercio, distribuzione e utilizzo» dei test Vivadiag, «con conseguente messa in quarantena e ritiro del dispositivo medico» (il virgolettato proviene dalla circolare ministeriale) è il risultato di una serie di controlli condotti dall’Agenzia francese che avrebbero evidenziato «assenza di performance e sicurezza di tali test». In particolare, dalle verifiche sarebbe emersa «un’alta incidenza» di false positività, che ha convinto le autorità sanitarie francesi ad adottare una serie di contromisure progressive: il 16 dicembre una comunicazione del ministero della Sanità invitava le farmacie stesse a richiamare i pazienti che nei sette giorni precedenti si erano sottoposti all’antigenico; il 22 dicembre l’Ansm disponeva il ritiro dal commercio dei dispositivi; il 30 dicembre la Direzione generale della sanità dettava alle farmacie le istruzioni per procedere al ritiro dei test presso i professionisti ai quali erano stati distribuiti. L’azienda produttrice, Vivacheck, ha collaborato strettamente con le autorità e ha provveduto in prima persona al ritiro dei prodotti nelle farmacie francesi.
Intanto in Italia Federfarmaco, la società di servizi delle cooperative della distribuzione, ha lanciato da un paio di settimane un nuovo autotest sierologico contro il covid a marchio Profar. Il prodotto, validato dall’Istituto Luigi Sacco di Milano e autorizzato dal ministero della Salute, è venduto esclusivamente in farmacia e può essere eseguito dal paziente direttamente a casa, in modalità self-test con o senza l’aiuto di un professionista. La novità, come riferisce la stessa Federfarmaco, mira a decongestionare le farmacie così come gli ambulatori medici e i laboratori diagnostici, ingolfati dalle richieste degli assistiti.