C’è anche una buona dose di Federfarmaco, la società che fornisce servizi alle 25 aziende della distribuzione intermedia controllate dai farmacisti, nei piani di pharmaceutical care della Rete delle reti, il progetto aggregativo lanciato un anno fa da Federfarma e Federfarma Servizi e ora in procinto di entrare nell’operatività con il brand di Sistema farmacia Italia. La partecipazione è stata ribadita con chiarezza nella prima giornata di lavori V Convention congiunta Federfarmaco-Federfarma Servizi, aperta ieri a Venezia Mestre. «Stare sul mercato sta diventando sempre più difficile» ha detto il presidente di Federfarmaco, Francesco Turrin, nell’intervento che ha aperto la (Venezia Mestre, 18-19ottobre) «dobbiamo trovare insieme le risorse con cui andare avanti». Le farmacie indipendenti e le società dei farmacisti, in sintesi, devono fare squadra perché già oggi la competizione è strapparsi quote di mercato anziché allargarlo.
In questo scenario, la parola d’ordine che le farmacie indipendenti devono fare propria se vogliono competere alla pari con le grandi catene è standardizzazione. «Dobbiamo cercare l’uniformità» ha detto ancora Turrin «è necessario che le nostre farmacie si presentino al consumatore con un’offerta omogenea, un category omogeneo, procedure omogenee nel consiglio e nell’assistenza così come nella raccolta dei dati».
Dati è un’altra delle parole magiche: se la farmacia indipendente vuole cercare nei cosiddetti «servizi cognitivi» un’attività che integri la sempre meno remunerativa dispensazione del farmaco, è necessario che tutti gli esercizi della rete raccolgano le stesse informazioni e con le stesse modalità, perché se il dato non è univoco non è remunerabile.
Ed è qui che torna di nuovo in gioco Federfarmaco, con la sua piattaforma per la pharmaceutical care Scheda elettronica paziente, ossia la versione “clinica” della Scheda elettronica cliente (il crm di CartaPro, la fidelity card di Profar). «Tra breve» ha annunciato Vittorio Perri, responsabile trade marketing di Federfarmaco «partirà in Liguria il progetto pilota della Regione per la presa in carico del paziente asmatico». Si tratta, in sintesi, di un’esperienza non dissimile da quella prossima al decollo in Piemonte, finanziata grazie ai fondi della Manovra 2016 per l’Mur: le farmacie dovranno sottoporre i pazienti a screening periodici mediante due questionari validati, oltre ovviamente a monitorare l’aderenza terapeutica. In mancanza di collegamento con i gestionali dei medici, la registrazione dei consumi nella Scheda elettronica paziente avverrà tramite incrocio della prescrizione in ricetta e codice fiscale del paziente.