Parte oggi come da programma la somministrazione del vaccino J&J nelle farmacie del Lazio, che diventa così la terza Regione – dopo Liguria e Val d’Aosta – ad applicare le disposizioni del decreto Sostegni. La partenza sarà ovviamente graduale perché a dettare i tempi sarà la disponibilità di dosi e flaconi (25 a settimana per farmacia fino alla terza di giugno, secondo una circolare di Federfarma Roma), quindi non tutti i titolari che hanno aderito cominceranno a inoculare già da oggi. I numeri dovrebbe fornirli il governatore della Regione, Nicola Zingaretti, che nella mattinata visiterà il punto vaccinale di una farmacia del quartiere Prati. Chi ha avuto modo di consultare la piattaforma Recup per la prenotazione delle somministrazioni, in ogni caso, riferisce di circa 500 farmacie in elenco per tutto il Lazio, ma con qualche squilibrio. Per esempio nel viterbese, come riporta la stampa locale, gli esercizi che vaccinano sarebbero una ventina, concentrati in dodici comuni sui sessanta della provincia.
Intanto un post della rappresentanza romana di Fimmg, il maggiore tra i sindacati della mg, segnala che ai medici di famiglia stanno giungendo da qualche giorno proposte per effettuare vaccinazioni o triage anamnestici per conto delle farmacie e nei loro locali. «Ci sono arrivati messaggi di Whatsapp» spiega a FPress Giampiero Pirro, responsabile relazioni pubbliche del sindacato della mg «che propongono ai medici compensi di 40 euro all’ora per venire a vaccinare in farmacia. In altri, la richiesta è quella di eseguire e firmare il triage anamnestico preliminare, sempre in farmacia». In entrambi i casi, la Fimmg romana ricorda che tali rapporti non sono consentiti e «potrebbero ingenerare contenziosi con la Regione, fino alla perdita della convenzione. Stiamo predisponendo un parere legale, nel frattempo invitiamo tutti a non accettare tali collaborazioni».