A causa di acquisti dalle Regioni nettamente superiori a quelli degli anni precedenti, la stagione influenzale 2021-2021 ha lasciato gran parte delle farmacie del territorio senza vaccini da destinare alla domanda privata. L’estate è ormai arrivata e allora comincia a diventare opportuno chiedersi che cosa faranno i farmacisti per evitare che nel prossimo autunno vada in scena lo stesso copione. E la domanda che si pone Farmacieunite, alla luce degli stessi dati di cui aveva già parlato alcuni giorni fa FPress in un articolo dedicato alla prossima campagna influenzale: «Le gare indette finora dalle Regioni (per l’acquisto dei vaccini antiflu, ndr) sono per quantitativi simili a quelli dello scorso anno» osserva il presidente dell’associazione, Franco Gariboldi Muschietti «e alcuni bandi sono andati deserti». E’ probabile quindi «che quest’autunno si ripresenterà la situazione dello scorso anno, con tira e molla sulle quantità di vaccini da distribuire alle farmacie e forniture ridotte che alla fine scontenteranno tutti: le farmacie per l’impossibilità di coprire la domanda privata e i cittadini che non potranno immunizzarsi»:
Le informazioni che continuano ad arrivare dalle Regioni tendono ad avvalorare lo scenario. FPress aveva già citato i bandi di gara indetti in Piemonte, Abruzzo (con Molise) e Lombardia; ora c’è anche la Basilicata, che nelle settimane scorse ha lanciato un bando (in scadenza oggi) per l’acquisto in due lotti di quasi 87mila dosi di vaccino antinfluenzale. La cifra conferma la stessa evidenza emersa già nei casi precedenti: gli ordinativi replicano più o meno il volume delle forniture commissionate un anno fa, anzi nel caso della Regione lucana risultano in netto incremento (l’anno scorso non superavano le 60mila, per un aumento dunque di circa il 30%).
C’è quindi il rischio, come conferma Farmacieunite, che anche quest’anno non rimanga più niente per la distribuzione in fascia C attraverso le farmacie: è vero che nei mesi scorsi le aziende farmaceutiche avevano promesso cospicui incrementi della produzione proprio alla luce dell’esperienza della stagione passata, ma non va dimenticato che anche stavolta la gran parte delle Regioni dato il via agli ordini in netto ritardo rispetto agli altri principali Paesi europei (Uk, Germania, Francia), quindi tutto dipende da quanto saranno generosi gli “avanzi”.