Per avere qualche certezza bisognerà attendere settembre, ma i segnali che arrivano dai produttori invitano a pensare che quest’autunno le farmacie non dovrebbero rimanere a secco di vaccini antinfluenzali da destinare alla domanda privata, com’era invece accaduto l’anno scorso. Questa almeno è l’indicazione proveniente dai distributori intermedi dopo che nelle settimane scorse FPress aveva riferito delle gare di acquisto concluse da alcune Regioni, con ordini a crescere rispetto al 2020 . «Delle tre industrie che si dividono il mercato dei vaccini antiflu» conferma a FPress Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi «una si è già chiamata fuori perché tutta la sua produzione sarà assorbita dai governi regionali. Ma le altre due hanno fatto sapere di essere in grado di rifornire le farmacie per quantità sufficienti a coprire la domanda abituale. Anzi, secondo le loro indicazioni potrebbero essere in grado di consegnare un 15% in più di vaccini rispetto al fabbisogno espresso dalla filiera nel 2019».
Conferme parziali (almeno per quanto concerne il produttore che ha dato forfait) arrivano informalmente anche da Adf, dove però la prima preoccupazione è quella di invitare alla cautela: fino a settembre inoltrato, è l’avvertimento, non c’è nulla di sicuro. Anche se diversi distributori, associati a entrambe le sigle di rappresentanza, hanno già cominciato a raccogliere gli ordini dalle farmacie clienti.
Stesse valutazioni anche da Assoram, l’associazione nazionale dei depositari: «Per avere un’idea di come si metterà la campagna bisognerà arrivare a settembre inoltrato» dice a FPress il presidente, Pierluigi Petrone «piuttosto, questa potrebbe essere l’occasione per replicare con gli antinfluenzali l’organizzazione vaccinale già messa in piedi per covid, con hub ubicati all’interno delle aziende».
Intanto dalla Consip, la centrale acquisti del ministero dell’Economia, arrivano nuovi dati sugli acquisti di vaccini antiflu da parte delle Regioni. Sono sette, in particolare, le amministrazioni che sinora hanno scelto di passare dalla piattaforma della società pubblica: Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise e Sicilia. Complessivamente, sono stati acquistati per la stagione 2021-2022, che inizierà da ottobre, tre milioni di vaccini antinfluenzali, ossia il 50% in più di quanto ordinato l’anno scorso, per una spesa complessiva di 45 milioni di euro.
L’acquisto dei vaccini tramite piattaforma centrale, commenta Consip in una nota, «consentirà alle Regioni di approvvigionarsi con anticipo e alle aziende fornitrici di pianificare per tempo la produzione e la distribuzione, garantendo il pieno soddisfacimento del fabbisogno di ciascuna e assicurando il raggiungimento dei tassi di copertura previsti dalle Raccomandazioni del ministero della Salute».