Fofi e Federfarma fanno tesoro dell’esempio inglese e scrivono alle aziende che producono vaccini perché considerino le esigenze delle farmacie del territorio nella pianificazione per il 2021-2022. E’ il senso della lettera congiunta che Ordine e sindacato titolari hanno scritto ieri a Seqirus, Gsk, Mylan e Sanofi con lo sguardo rivolto alla prossima stagione influenzale: «al fine di evitare che la carenza di vaccini da destinare alle farmacie aperte al pubblico possa ripetersi anche nella campagna dell’anno prossimo» scrivono le due organizzazioni «vi chiediamo di programmare le aziendali destinate al mercato nazionale in modo da consentire un’adeguata fornitura di vaccini alle farmacie aperte al pubblico».
A tal fine, prosegue la lettera, Fofi e Federfarma «manifestano la propria disponibilità per un ogni utile confronto nel corso del quale individuare le migliori soluzioni in grado di assicurare un’adeguata profilassi vaccinale alla popolazione».
Come detto, l’iniziativa di Ordine e sindacato trae insegnamento da quello che è la normalità nel Regno Unito, dove servizio sanitario e farmacie del territorio ordinano i vaccini per la campagna entrante già dall’ottobre precedente, ossia con quasi un anno di anticipo (vedi articolo di FPress). E’ quanto aveva fatto notare qualche settimana fa un dirigente di azienda farmaceutica a chi gli faceva notare l’inadeguatezza delle forniture di antinfluenzale giunte in Italia: le Regioni, è stata la risposta, hanno cominciato a bandire le gare d’acquisto soltanto dall’inizio dell’estate, nel Regno Unito gli ordini arrivano già dall’autunno precedente.