Si farà la cabina di regia per la gestione e la ridistribuzione dei vaccini antinfluenzali dalle Regioni che ne hanno in eccedenza a quelle che invece non sono riuscite ad acquistarne a sufficienza. La proposta era partita un paio di giorni fa dall’Emilia Romagna ed è stata formalizzata ieri dai governatori, secondo quanto riferito a un convegno catanese da Luigi Icardi, assessore alla Sanità del Piemonte e coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni. «Abruzzo e Sardegna ci hanno chiesto delle dosi e le avranno» ha aggiunto «ma l’approvvigionamento dei vaccini è un tema internazionale. A marzo chiedemmo al Governo di indire una gara d’acquisto nazionale, non è stato fatto. Ora dobbiamo organizzarci anche per fornire le dosi anche alle farmacie». Alle quali, ha ribadito Icardi, «daremo l’1,5% dell’approvvigionamento regionale. Ma è insufficiente e dovremo aumentare la quota. Lo faremo e penso che così riusciremo a coprire le necessità».
Intanto in Lombardia è stata pubblicata la circolare della Direzione generale welfare che fissa il calendario per ordini e ritiri dei vaccini antinfluenzali da parte delle farmacie che li distribuiscono ai medici di famiglia: prima tranche, 19-25 ottobre, seconda 26-31 ottobre, terza tranche dal 2 novembre, quarta dal 5 novembre.
Ulteriori forniture potranno essere ordinate e ritirate da metà novembre (la data verrà comunicata nei prossimi giorni) e dallo stesso periodo saranno disponibili i vaccini per i pazienti pediatrici. Dal 19 ottobre, invece, si potranno ordinare e far ritirare anche i vaccini anti-pneumococco 13-valente e, se previsto, il 23-valente; i quantitativi sono stati preventivamente concordati tra i singoli mmg/pls e la rispettiva Ats.
«La distribuzione a scaglioni rappresenta un maggior onere per le farmacie» commenta la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «ma è dovuta al fatto che a la Regione sta ricevendo le forniture frazionate, mano mano che si completano le gare». Infondate, invece, le voci secondo le quali la Regione avrebbe tagliato le forniture ai medici di famiglia. «Niente tagli» ricorda Racca «ma come detto una distribuzione a tranche per stare dietro alla conclusione progressiva delle gare di acquisto».