Dopo gli atti vandalici registrati di recente in Francia e Germania, anche in Italia le farmacie finiscono nel mirino dei no-vax. E’ accaduto a Ravenna, dove nella notte tra martedì e ieri alcune farmacie del capoluogo e dell’hinterland – compresa quella di Domenico Dal Re, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Ravenna – sono state prese di mira dagli anti-vaccinisti con scritte ingiuriose dipinte davanti agli ingressi: «I vaccini uccidono» e «Farmacia nazista» i due slogan tracciati sul marciapiede con la vernice rossa, accompagnati dalla sigla di un fantomatico movimento per la lotta non violenta contro la campagna vaccinale.
I carabinieri, come riferisce la stampa locale, sono già al lavoro sulle registrazioni delle telecamere della zona per reperire elementi utili a rintracciare i colpevoli. E nel frattempo la Fofi ha diramato una nota in cui esprime «piena solidarietà ai colleghi delle farmacie del ravennate che, la scorsa notte, sono state oggetto di gesti intimidatori da parte di sedicenti no vax». La Federazione, prosegue la nota, ha immediatamente rappresentato al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, la propria preoccupazione, chiedendo che venga impedito il ripetersi di questi gesti.
Come si diceva, in altri Paesi vicini le farmacie sono già state bersaglio di intimidazioni dello stesso genere. A luglio alcuni vandali avevano incendiato il gazebo di una farmacia di Berlino dove si effettuavano tamponi e a luglio era accaduta la stessa cosa a una farmacia di Krefeld, nella Renania settentrionale; sempre a luglio, in Francia, una farmacia di Nancy era stata vandalizzata dai no-vax durante un corteo che stava manifestando per le vie del centro. In Inghilterra infine, ad Ambleside, una farmacia era stata imbrattata di vernice da contestatori no-vax che avevano agito durante la notte.
Intanto in Italia continua a tenere banco la questione tamponi, complice anche il fatto che da domani scatta l’obbligatorietà del green pass per tutti i lavoratori del settore pubblico e privato. In alcune dichiarazioni rilasciate ieri, il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha confermato le preoccupazioni per i disagi che potrebbero presentarsi a partire da domani: «Oggi i dati nazionali certificano che la platea potenziale di persone in età lavorativa che potrebbero richiedere il Green pass è ben superiore alla capacità che il sistema è in grado di garantire» ha detto «noi però dobbiamo garantire a tutti quelli che lo richiederanno di effettuare il tampone». Per questo, ha proseguito il governatore del Friuli Venezia Giulia, «stiamo interloquendo con il Governo che è alla ricerca di soluzioni per far sì che chi venerdì vorrà fare il tampone lo possa fare».
La Fofi dal canto suo ribadisce l’impegno della professione: «Oggi sono in campo 10mila farmacie che fanno in media circa 20 tamponi a testa» osserva in una nota il presidente, Andrea Mandelli « questo numero può aumentare anche del 50%, così come può essere incrementato il numero di tamponi effettuati dai laboratori». E Federfarma Lombardia aggiorna i dati relativi alle 1.300 farmacie della regione che erogano gli antigenici: 2,5 milioni di test effettuati da febbraio, 281mila soltanto nell’ultima settimana,