Il modello della farmacia dei servizi continua a crescere e allargarsi, così come aumenta la capacità dei presidi dalla croce verde di porsi a disposizione delle comunità locali per supportare il sistema sanitario. È l’indicazione che arriva dal VI Rapporto sulla farmacia, presentato ieri a Roma e realizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il supporto non condizionato di Teva. All’indagine, realizzata nell’estate scorsa, hanno partecipato 1.500 farmacie (più o meno l’8% del totale) e quattromila cittadini, il 42,6% dei quali affetto da almeno una patologia cronica.
La prima evidenza riguarda la fiducia: il 50,1% del campione sceglie sempre la stessa farmacia, ch diventa il 53,3% tra le persone affette da patologia cronica. Queste ultime, in particolare, solo nel 13,1% dei casi si affidano a una farmacia qualsiasi. Più di un intervistato su tre, poi, dichiara di preferire “abitualmente” i farmaci equivalenti (in particolare i cronici, 43,4%).
«Come di consueto il Rapporto restituisce una fotografia puntuale dell’evoluzione della farmacia italiana, fornendo spunti utili a costruire una farmacia di comunità sempre più rispondente alle esigenze di salute della popolazione» ha commentato Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale «quest’anno, tra i servizi più apprezzati emerge la telemedicina, utile per superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico delle strutture pubbliche. La telemedicina è fondamentale anche ai fini della prevenzione, soprattutto in ambito cardiovascolare e implementa le attività di prevenzione e screening già svolte in farmacia».
Più in generale, i servizi maggiormente offerti dalle sono monitoraggio dei parametri (misurazione della pressione: 97,7%; misurazione del peso: 83,2%), prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare (88,5%), test/analisi di prima istanza come l’esame della glicemia (81,6%), del colesterolo (78,4%) e dei trigliceridi (73%); Cup (77,4%); telemedicina (65,5%). Per quanto riguarda i cittadini, i servizi a maggiore fruizione sono la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (86,5%), il tampone covid-19 (76,8%), il monitoraggio dei parametri (46,3%), il Cup (38,7%) e le preparazioni galeniche (34%).
I farmacisti italiani, dice ancora il Rapporto, sono consapevoli del loro ruolo sociale, con i servizi di consulenza e informazione su stili di vita sani (nel 53,9% delle farmacie), la partecipazione a iniziative comunitarie per la promozione di salute e benessere (36,9%), la partecipazione a iniziative promosse da associazioni civiche e di pazienti (21,6%). Su aspetti ambientali e sostenibilità, le principali tipologie di pratiche o iniziative messe in atto dalle farmacie sono la riduzione dei consumi energetici (76,7%), le iniziative di riciclo o riduzione dei rifiuti (65,5%), la riduzione dell’uso della carta (64,0%), l’utilizzo di confezioni riciclabili o biodegradabili (44,9%).
«Con il decreto Milleproroghe» ha ricordato il ministro della Salute, Orazio Schillaci «estendiamo la sperimentazione della farmacia dei servizi a tutto il 2024. L’idea di fondo è di promuovere una presa in carico sempre più efficace e in modo omogeneo su tutto il territorio dei bisogni, soprattutto quelli legati alle cronicità, e in una logica di collaborazione con gli altri professionisti sanitari. Naturalmente resta essenziale la sinergia con i medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti, che restano insostituibili anche per refertare un holter o un Ecg eseguiti in farmacia».