Nei due anni della pandemia, «le farmacie del territorio non avrebbero potuto assicurare il servizio che di fatto hanno fornito senza l’aiuto della distribuzione intermedia e delle società dei farmacisti». È uno dei passaggi chiave della relazione con cui Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, ha aperto ieri il secondo giorni di lavori della VII Convention dell’associazione, organizzata congiuntamente con Federfarma.co, la società di servizi delle cooperative dei farmacisti, il 26 e 27 maggio a Milano Marittima (Ravenna).
L’appuntamento, che è tornato a far parte del calendario degli eventi del settore dopo due anni di stop causa pandemia, ha dato a Federfarma Servizi l’occasione per rappresentare compiutamente a filiera e politica il “sentiment” delle società dei farmacisti: «In questi due anni abbiamo mostrato capacità ed efficienza» ha detto Mirone «ora il nostro ruolo deve uscire dall’ombra: da troppo tempo attendiamo una riforma della remunerazione, oggi ancora più urgente alla luce dei pesanti rincari subiti in questi mesi da carburante ed energia».
Se la richiesta che i distributori rinnovano a chi governa è quella di mettere in campo misure che scongiurino una crisi dell’intero settore, l’invito che viene lanciato alle farmacie indipendenti è quello di competere con le catene del capitale facendo gioco di squadra con le cooperative e i loro network, ma su nuove basi che abbiamo per cemento fedeltà e fiducia. «Dobbiamo reagire insieme» ha detto Mirone «possiamo competere con chiunque ma questa collaborazione può svilupparsi soltanto se i farmacisti titolari misurano il rapporto con la loro cooperativa e il loro network non soltanto sui listini che propongono».
Anche per il presidente di Federfarma.co, Vittorino Losio, occorre mettere in campo una risposta corale che coinvolga tutti gli asset della farmacia indipendente. Con l’obiettivo di competere ad armi pari non soltanto con le catene del capitale, ma anche con l’e-commerce. «Oggi il fatturato annuo dell’online vale quasi 500 milioni di euro» ha ricordato Losio nell’intervento con cui giovedì ha aperto la giornata di lavori curata da Federfarma.co «sono risorse sottratte alle nostre farmacie, quindi occorre reagire».
Le cooperative, ha ricordato ancora il presidente di Federfarma.co, hanno fatto davvero tanto durante la per le farmacie indipendenti: hanno distribuito i vaccini, hanno assicurato test e farmaci essenziali, hanno assicurato la fornitura di prodotti per covid anche nei momenti più critici dell’emergenza. «Siamo noi il vero baluardo della farmacia indipendente» ha concluso Losio «oggi la guerra in Ucraina ci penalizza tutti per costi e inflazione, dobbiamo reagire e fare sistema».
Appello raccolto da Federfarma nazionale e dal suo presidente, Marco Cossolo: «Non siamo aprioristicamente contro il capitale ma riteniamo che oggi occorrano alla farmacia indipendente nuovi asseto che le consentano di competere alla pari con le catene» ha detto «occorre allora rafforzare il rapporto tra farmacie e società dei farmacisti: i farmacisti titolari devono smettere di inseguire le offerte più basse di pochi centesimi, i margini della distribuzione intermedia non sono più comprimibili. Se la mia cooperativa propone prezzi più alti di 20 centesimi ma poi mi offre servizi che riducono i costi fissi o variabili della mia farmacia per una cifra ancora maggiore, inseguire il massimo sconto finisce per essere controproducente».