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Aifa, nel 2022 da generici risparmi sugli acquisti diretti fino a 120 milioni

4 Luglio 2023

Nel 2022 i generici hanno consentito risparmi sulla spesa per acquisti diretti (ospedaliera più dd-dpc) per una cifr che, a seconda delle stime, va dai 103 ai 126 milioni di euro. La valutazione arriva dall’Aifa, che ieri ha pubblicato sul proprio sito l’ultimo report sugli acquisti di farmaci senza brevetto (non biologici) da parte di Asl e ospedali.

Il monitoraggio, in particolare, prende in considerazione 26 molecole, erogate nel canale della distribuzione diretta e convenzionata e distinte in due gruppi. Nel primo figurano i principi attivi che a livello nazionale hanno mostrato nel 2022 consumi superiori al 50% delle loro versioni genericate (in termini di ddd) e quindi un’importante riduzione della spesa complessiva (originator+brevetto scaduto) e del costo medio per ddd. In particolare:

– aripiprazolo: nel 2022 l’off patent ha un’incidenza d’uso pari al 95,5%, accompagnato da una riduzione della spesa 2022 di circa il 17% e riduzione del costo medio ddd dell’86% tra 2016 e 2022;

– azacitidina: incidenza d’uso del generico pari all’83,7%, riduzione della spesa per il 2022 del 37% e riduzione del prezzo medio del 70% tra 2016 e 2022;

– cabazitaxel: incidenza d’uso del generico pari al 61%, riduzione della spesa per il 2022 di oltre il 47% e riduzione del prezzo medio del 67,5% tra 2016 e 2022;

– daptomicina; incidenza d’uso del generico pari all’98,7%, riduzione della spesa per il 2022 del 27% e riduzione del prezzo medio del 88% tra 2016 e 2022;

– fulvestrant: incidenza d’uso del generico pari al 79,3%, riduzione della spesa per il 2022 del 63% e riduzione del prezzo medio del 60% tra 2016 e 2022;

– glatiramer: incidenza d’uso del generico pari al 56,5%, riduzione della spesa per il 2022 del 36% e riduzione del prezzo medio del 75% tra 2016 e 2022;

– imatinib: incidenza d’uso del generico pari all’82%, riduzione della spesa per il 2022 del 35% e riduzione del prezzo medio del 84% tra 2016 e 2022;

– lenalidomide: ha perso il brevetto nel giugno 2022, presenta un’incidenza d’uso del generico pari al 61,3%, riduzione della spesa per il 2022 del 56% e riduzione del prezzo medio del 70% tra 2016 e 2022;

– metadone: con quasi il 100% di uso dell’equivalente, mostra rispetto al 2021 una minima riduzione della spesa (-3,8%) e un prezzo medio che nel periodo 2016-2022 si mantiene stabile;

– micofenolato: con quasi il 78% di consumi nella versione off patent, è la molecola che fa registrare la minore variazione di spesa nel 2022 (-0,7% rispetto al 2021) con una riduzione del costo medio del 38% nel 2016-2022;

– paclitaxel; incidenza d’uso del generico di quasi l’85%, riduzione della spesa per il 2022 del 30% e riduzione del prezzo medio del 40% tra 2016 e 2022;

– pemetrexed: incidenza d’uso del generico pari al 65,3%, riduzione della spesa per il 2022 del 71% e riduzione del costo medio del 74% tra 2016 e 2022;

– piperacillina/tazobactam: sebbene a livello nazionale si utilizzi esclusivamente il farmaco a brevetto scaduto, mostra una minima riduzione della spesa rispetto al 2021 (-1,9%) e un aumento del costo medio per ddd del 47% tra 2016 e 2022;

– posaconazolo: incidenza d’uso del generico pari all’88%, riduzione della spesa per il 2022 del 16% e riduzione del costo medio del 50% tra 2016 e 2022;

– risperidone: incidenza d’uso del generico pari al 75,3%, riduzione della spesa per il 2022 dell’8,6% e riduzione del costo medio del 44% tra 2016 e 2022;

– teicoplanina: incidenza d’uso del generico pari al 65,9%, riduzione della spesa per il 2022 del 44% e riduzione del costo medio del 73%.

Le molecole che a livello nazionale mostrano consumi delle versioni off patent inferiori al 50% in termini di ddd, infine, «sono per lo più quelle che hanno perso il brevetto negli ultimi 3-4 anni e di conseguenza presentano una minore riduzione della spesa complessiva (originator+brevetto scaduto) per il 2022».