Rappresenta una pratica commerciale scorretta applicare ricarichi superiori al 100% su prodotti che a causa dell’emergenza covid sono diventati di prima necessità. E’ l’indicazione con cui l’Antitrust ha sanzionato una farmacia molisana per aver commercializzato diversi flaconi di gel igienizzante da 75 ml con un “markup” del 148,8% sul costo di acquisto.
La vicenda risale al marzo 2020, quando la Guardia di Finanza scopre che in una farmacia della provincia di Campobasso vengono venduti gel igienizzanti e mascherine protettive a prezzi in apparenza eccessivi rispetto ai valori di mercato. Nel verbale d’ispezione, in particolare, si parla di confezioni da tre ffp1 appartenenti allo stesso lotto ma messe in vendita nell’arco di una decina di giorni a prezzi che vanno da 16,39 a 24 euro, di gel igienizzante in flaconi da 75 ml venduti a prezzi da 4,20 a 10 euro e in flaconi da un litro proposti a prezzi variabili da 26,23 a 39,90 euro (sempre nello stesso periodo).
A propria discolpa, il farmacista titolare ha presentato una serie di documenti dai quali risulta che le percentuali di ricarico praticate sui vari prodotti oscillano dal 70,2% del gel in confezione da un litro al 148,8% del flacone da 75 ml. Inoltre, il professionista ha citato a proprio sostegno lo studio di settore dell’Agenzia delle Entrate relativo all’attività economica delle farmacie, dove si indica una soglia minima di ricarico di 1,321 (32,1% in margine percentuale) e una massima di due (100%).
L’Antitrust, dal canto suo, ha appurato che nella determinazione dei prezzi la farmacia potrebbe essere incorsa in diversi errori materiali, dovuti all’assenza di indicazioni nella banca dati Federfarma – e quindi nel gestionale della farmacia – riguardo ai prodotti considerati. A conferma, l’Autorità garante cita alcuni casi in cui i prezzi inseriti manualmente dal personale della farmacia risultano inferiori a quelli in banca dati per referenze simili o addirittura a quelli di costo, per cui la farmacia li avrebbe venduti in perdita.
Nonostante tali considerazioni, osserva però l’Antitrust, resta il fatto che «il professionista ha applicato un prezzo al pubblico non costante e (sui gel in flaconi da 75 ml, ndr) significativamente più elevato del costo di acquisto, che ha prodotto un markup rispetto al costo di acquisto quantificato nel 148,8%».
In questo caso l’attenuante dell’errore umano non può essere invocata, perché «il farmacista non ha esercitato la diligenza professionale necessaria a evitare che ai consumatori fossero praticati prezzi elevati e non giustificati dai costi di acquisto per un prodotto divenuto di prima necessità». Di conseguenza, se non emergono «elementi sufficienti» riguardo alla commercializzazione delle mascherine ffpP1 e delle confezioni di gel da un litro, risulta invece confermata «la violazione dell’articolo 25, comma 1, lettera c), del Codice del consumo con riguardo alle confezioni di gel da 75 ml». La sanzione per pratica commerciale scorretta inflitta alla farmacia ammonta a 5mila euro.