I tre quarti circa dei farmaci dispensati dalle farmacie del territorio appartengono ormai alla categoria degli equivalenti, cioè generici puri oppure branded a brevetto scaduto. E’ quanto riferisce il report trimestrale realizzato dal Centro studi di Assogenerici su dati di Iqvia e diffuso ieri alla stampa: nel primo trimestre di quest’anno i generici hanno totalizzato in volumi il 21,72% del mercato farmaceutico complessivo (era il 20,88% nello stesso periodo del 2017), cui va aggiunto il 51,79% dei branded a brevetto scaduto (51,80%); i farmaci non genericati, invece, rappresentano il 26,50% (27,32%). Nel primo trimestre 2018, dunque, gli “off patent” (classi A e C) crescono in farmacia del 6,7% a unità e del 12% a valori, a fronte di un +1,5% e –0,8% del mercato farmaceutico complessivo e di un + 0,2% e –2,7% (sempre a volumi e valori) dei branded a brevetto scaduto. sui numeri del comparto, è l’analisi, incidono soprattutto le immissioni in commercio di nuovi generici a seguito delle scadenze brevettuali scattate nella seconda metà del 2017.
La quota principale del giro d’affari del comparto resta concentrata nella classe A, che assorbe il 78,6% della spesa per farmaci generici (l’89,5% a confezioni) per un totale di 1,4 miliardi. In classe C, invece, il generico equivalente quota 253 milioni euro di fatturato (14,2% del proprio giro d’affari) e rappresenta il 2% delle confezioni vendute, mentre dall’automedicazione arrivano appena 22 milioni di euro (1,2% del fatturato equivalente complessivo; 0,2% del giro d’affari della relativa classe).
L’analisi dei consumi per area geografica conferma ancora una volta che il consumo di equivalenti di classe A si concentra principalmente al Nord (36,2% a unità; 26,8% a valori), con il Centro (26,4%; 19,8%) e il Sud Italia (21,1%; 15,7%) a seguire a distanza. A separare Nord da Sud sono 15 punti percentuali a unità e 11 punti percentuali a valori. In particolare, a guidare la classifica dei consumi di equivalenti è la Provincia autonoma di Trento (42,2 sul totale delle unità dispensate Ssn nel periodo gennaio–marzo: era il 40,9% nel I trimestre 2017), seguita dalla Lombardia (38,6% contro il 36,9% dell’anno prima) e dall’Emilia Romagna (36,0% contro 34,4%). Chiudono la classifica Calabria (19,1% contro 18,2% del 2017), Basilicata (19,5% contro 18,3%), Campania e Sicilia (20,7% contro 19,8% per entrambe).
Ammonta infine a 283 milioni di euro (erano 286 milioni nel I trimestre 2017) il totale delle compartecipazioni pagate dagli assistiti nel primo trimestre dell’anno per ottenere il branded a brevetto scaduto invece del generico: l’incidenza più alta in Sicilia (dove il differenziale versato nel trimestre ammonta a 30 milioni di euro, pari al 15,4% della spesa farmaceutica regionale del periodo, seguita da Lazio (36 milioni; 15%) e Molise (2 milioni; 14,7%).