Altro anno da dimenticare per i farmaci senza obbligo di prescrizione, che chiudono il 2017 con il segno meno tanto sui consumi (278 milioni di confezioni, -4,8% sul 2016) quanto sul fatturato (2,4 miliardi di euro, -1,3%). Sono i numeri a piè di lista del consuntivo che Assosalute – l’associazione dei produttori di Sop e Otc – ha elaborato sulla base dei dati raccolti da Iqvia nei diversi canali di vendita. L’evidenza principale riguarda l’ultima stagione invernale: nonostante un’incidenza delle sindromi influenzali e dei disturbi da raffreddamento particolarmente elevata, le vendite sono rimaste al di sotto dei livelli dell’anno precedente, come se il picco dei consumi fosse caduto soprattutto sulle prime settimane di questo gennaio.
I dati del primo trimestre 2018 chiariranno il mistero, intanto Assosalute accusa il colpo: pur beneficiando di uno shift del mix di consumo verso nuovi prodotti e nuove confezioni, è la riflessione che arriva dai produttori, il mercato ha mostrato nel 2017 un andamento ormai tipico per il comparto, che da alcuni anni si caratterizza per una flessione pronunciata dei consumi a pezzi. Questa dinamica, osserva Assosalute, si spiega da un lato con stagionalità invernali più o meno marcate di anno in anno, dall’altro con la crescente concorrenza di integratori, erboristici, omeopatici e notificati vari, erroneamente assimilati o confusi con Sop e Otc.
Confermano i dati di Iqvia, che registrano per questa categoria di extafarmaco trend positivi (+4,7% a valori, +2,6% a volumi) nei tre canali di vendita della farmacia, della parafarmacia e dei corner god. «Il nostro settore» commenta il presidente di Assosalute, Maurizio Chirieleison «dà un importante contributo alla salute quotidiana dei cittadini e le aziende continuano a investire per migliorare l’offerta complessiva dell’automedicazione cercando di comunicarne l’elevato profilo di sicurezza e di efficacia».
Un’analisi distinta delle due categorie che compongono il mercato dei farmaci senza ricetta – Sop e Otc – rivela per i primi una contrazione dei volumi (-6,2%) nettamente più forte che per gli Otc (-4,3%). Stesso gap sul fronte dei fatturati, dove i farmaci autorizzati alla pubblicità – che rappresentano il 75% del mercato no prescription – mostrano una contenuta contrazione (-0,8%) rispetto ai Sop (-2,7%).
Per quanto concerne le classi terapeutiche, infine, al primo posto si confermano i farmaci per le affezioni respiratorie (oltre 96 milioni di confezioni vendute) seguiti dai farmaci per l’apparato digerente (poco più di 58 milioni di confezioni) e dagli analgesici (oltre 56 milioni di confezioni). Tra i canali è la farmacia a rivendicare la quota di mercato maggiore (quasi 91% a volumi, oltre il 92% a valori) ma sono le parafarmacie a mostrare un incremento di valori e volumi.