La dispensazione in farmacia senza ricetta della pillola progestinica rappresenta «un elemento di sicurezza per le donne e un invito a rivolgersi con sempre maggiore fiducia a chi si occupa di salute per praticare una contraccezione consapevole e con meno barriere». Sono le parole con cui Rossella Nappi, docente dell’Università di Pavia e membro del direttivo della Società internazionale di endocrinologia ginecologica (Isge), commenta all’Adnkronos la recente decisione della Fda americana di autorizzare la vendita senza ricetta della prima pillola contraccettiva a base di solo progestinico (norgestrel). «
La contraccezione con la pillola progestinica, ricorda Nappi, «va incontro ai bisogni delle donne che generalmente hanno controindicazioni ad assumere gli estrogeni». Queste pazienti, infatti, possono trovarsi nella necessità di una contraccezione ormonale ma non hanno un medico disponibile per una prescrizione o per farsi ripetere la ricetta. «La pillola progestinica è sicura» garantisce l’esperta «tant’è che può essere assunta anche dalla donna che allatta. È fondamentale sapere, poi, che una gravidanza non pianificata porta nella metà dei casi a un aborto volontario, cosa che non vogliamo per le nostre pazienti». Il farmacista, prosegue Nappi, «ha un ruolo fondamentale: può dare informazioni sul tipo di contraccettivo, verificare in prima battuta che non ci siano controindicazioni, consigliare una visita dal mmg piuttosto che al ginecologo».
I farmacisti, dal canto loro, sono pronti a farsi carico della dispensazione. «Se anche da noi l’evoluzione normativa dovesse andare in questa direzione» osserva all’Adnkronos Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma Milia Romagna e consigliare nazionale del sindacato «i farmacisti disporrebbero delle basi per assolvere a tale compito. Dal 2008 consegniamo farmaci urgenti senza prescrizione, con la pandemia sono stati riconosciuti al farmacista tanti ruoli, il più importate la vaccinazione. A fronte di una formazione adeguata e avvalendosi di strumenti già disponibili, come il collegamento in rete tra farmacie e medici di medicina generale anche tramite il Fascicolo sanitario elettronico, il farmacista potrebbe fare consulenza alle pazienti e tenere sempre aggiornato il medico prescrittore».
Da parte delle farmacie, conclude Gallina Toschi «c’è sempre disponibilità a supportare il Servizio sanitario in qualunque evoluzione. Testimonianza ne sono le attività fatte durante la pandemia, con tamponi e soprattutto i vaccini. La decisione non spetta a noi, ma qualora ci fosse un’evoluzione in questo senso, con le caratteristiche che il ministero della Salute vorrà approntare, le farmacie daranno la loro disponibilità».