Ha chiuso il 2017 con un giro d’affari di circa 3 miliardi di euro il mercato italiano degli integratori alimentari che passa dai due canali della farmacia e della gdo. L’incremento rispetto all’anno precedente sfiora il 6% e conferma il primato europeo del nostro Paese: sono 32 milioni gli italiani che consumano integratori, il 65% degli italiani adulti. Sono i dati diffusi ieri da Federsalus in occasione della sua diciannovesima convention annuale: questi prodotti, è il messaggio lanciato dall’associazione, che quest’anno compie 40 anni, possono giocare un ruolo importante nell’ambito della prevenzione primaria, contribuendo a mantenere in salute la popolazione e quindi con un impatto significativo in termini di welfare collettivo e di risparmio per il Sistema Sanitario. «Abbiamo intrapreso un percorso di qualità che ha coinvolto l’industria, i medici e i farmacisti nell’affermare l’utilità degli integratori alimentari» ha detto Andrea Costa, presidente Federsalus «ora dobbiamo approdare alla fase operativa: invitiamo le Istituzioni, le Università e tutto il mondo della ricerca a mettere a disposizione strumenti e competenze per sostanziare attraverso i dati scientifici l’importantissimo ruolo che l’integratore può avere in prevenzione primaria e quindi in termini di sostenibilità del Sistema sanitario nazionale per la necessità di cercare soluzioni percorribili in grado di garantire assistenza sanitaria a fronte di risorse ridotte».
Tra gli ospiti dei lavori il presidente della Fofi Andrea Mandelli, che ha ricordato quanto sia importante – quando si parla di integratori – «evitare la pericolosa deriva del fai da te» e stringere «un’alleanza tra istituzioni, associazioni che rappresentano aziende, medici e farmacisti».