Le vendite di cosmetici in farmacia toccheranno alla fine del 2024 i 2,2 miliardi di euro, in crescita del 7,2% sull’anno passato. Il canale e-commerce, invece, chiuderà l’anno attorno ai 1.200 milioni, +10,7% rispetto al 2023, mentre la profumeria crescerà del 10,2% e arriverà a 2,8 miliardi. È quanto riferisce l’ultimo Rapporto congiunturale di Cosmetica Italia, presentato dall’associazione delle imprese di settore in concomitanza con la Milano Beauty Week.
Sommati tutti i canali di vendita, la cosmetica dovrebbe chiudere l’anno con un giro d’affari di 13,4 miliardi di euro, in crescita del 7% sul 2023, mentre nel 2025 l’incremento dovrebbe aggirarsi attorno al 6,1% (per un fatturato di 14,2 miliardi).
La grande distribuzione rimane il canale che genera la quota maggiore di vendite con 5,5 miliardi a valori e un incremento a fine anno del 5,3% sul 2023. A ruota la profumeria e la farmacia, delle quali s’è detto, l’e-commerce e l’erboristeria, che dovrebbe chiudere con un incremento di poco superiore al canale delle farmacie (7,4%) ma con valori di mercato nettamente inferiori (420 milioni di euro circa).
Buoni, continua il Rapporto, anche i trend dei canali professionali: i saloni di acconciatura, con quasi 620 milioni di euro, chiuderanno il 2024 con una crescita del 5%, i centri estetici registreranno un valore prossimo ai 220 milioni di euro con un incremento del 6,1%, segno positivo anche per le vendite dirette che migliorano il giro d’affari dello 0,9% e supereranno i 350 milioni di euro.
«La fase espansiva della spesa di cosmetici da parte degli italiani» è il commento del Centro studi «è dettata dal parziale recupero del potere d’acquisto rispetto ai livelli pre-pandemia. La ritualità del consumo di cosmetici, accompagnata a nuovi modelli di experience nei punti vendita, migliora l’ingaggio del consumatore nei confronti dei brand. Lo storytelling d’impresa è una leva
strategica che ricopre un ruolo centrale nel rafforzamento della comunicazione su temi come la sostenibilità. Dalle fasce di consumatori più giovani fino a quelle più mature, si registra una marcata
fidelizzazione grazie a driver ben definiti per ciascuno dei canali di vendita: il ruolo consulenziale della farmacia e dei format professionali, l’evocazione nel caso delle profumerie, i valori legati alla connotazione naturale nelle erboristerie».