La fornitura dei dispositivi per la diabetica costa alle Regioni mezzo miliardo l’anno, ma se ne potrebbero risparmiare più di 200 se i prezzi di acquisto si allineassero a quelli strappati dalla Regione più virtuosa. Lo rileva l’Anac in un dossier pubblicato nei giorni scorsi e aperto un anno fa in seguito alle segnalazioni provenienti dalle principali associazioni dei pazienti diabetici. Dalle rilevazioni, emergono oscillazioni di prezzo molto consistenti da Regione a Regione: la stessa striscia per il controllo della glicemia, per esempio, viene pagata 19 centesimi dall’Emilia Romagna e il triplo dalla Provincia di Bolzano; un ago penna per l’insulina costa 1,5 centesimi alla Liguria e 16,5 centesimi al Lazio; il prezzo delle lancette pungidito va dai 2 euro dell’Emilia Romagna ai 28,86 della Provincia di Trento.
Sommate, queste differenze generano volumi di spesa ancora più distanti: l’Emilia spende in media per un diabetico 51 euro l’anno, la Provincia di Bolzano 318, oltre sei volte in più. Non solo: se tutte le Regioni pagassero quanto l’Abruzzo, ossia la più virtuosa, si otterrebbe un risparmio sulla spesa complessiva per la diabetica di 215 milioni, ossia il 42% in meno. E se ciò non accade, è la conclusione dell’Anac, è perché la maggior parte delle Regioni non fa gare pubbliche basate sulla concorrenza dei prezzi, ma stipula accordi o convenzioni con i fornitori.
Il report dell’Anac si è guadagnato ieri diversi articoli sui principali quotidiani italiani. Tra questi il Corriere della Sera, che in un servizio pubblicato sulle pagine milanesi della testata ha però riportato con qualche imprecisione i dati dell’Autorità anticorruzione. Il quotidiano, in particolare, scrive che la Regione spenderebbe per gli aghi-penna 23,21 euro a pezzo, quando invece la cifra si riferisce al totale della spesa annua per paziente (il costo unitario, invece, è di poco superiore ai 10 centesimi). Stesso discorso anche per i 22,04 euro delle lancette pungidito e i 120,27 euro delle strisce per la glicemia: in realtà i prezzi unitari pattuiti con le farmacie ammontano rispettivamente a 0,090 e 0,439 euro.