Eppur si muove. La Terra ma anche la dpc, che “grazie” a covid e lockdown sta effettivamente assorbendo dalla diretta fette crescenti di farmaci finora distribuiti dall’ospedale. Lo dicono i dati che Francesco Cavone, direttore consumer healthcare market di Iqvia, ha presentato ieri nella tavola rotonda “a distanza” organizzata da Cosmofarma per parlare di ripresa post-covid e prospettive economiche del comparto.
Nel suo intervento, Cavone ha passato in rassegna i numeri chiave del mercato della farmacia, che continua a mostrare una forte incertezza: nei cinque mesi e mezzo di quest’anno (24 settimane per la precisione) la farmacia perde complessivamente il 4% sullo stesso periodo dell’anno scorso e si ferma a 11,2 miliardi di fatturato, con l’etico che cala del 5% (sempre a valori) e la libera vendita il 2%.
Sul canale, è l’analisi di Cavone, pesa soprattutto un sensibile calo delle ricette Ssn, legate tanto al calo delle visite negli studi medici (la gente, preoccupata dal contagio, ha ridotto gli accessi) quanto dalla quarantena (che ha ridotto drasticamente piccoli disturbi, allergie eccetera).
Rappresenta allora una buona notizia – per l’effetto “traino” che storicamente recita la ricetta rossa – l’incremento che la dpc mette in mostra già da diverso tempo ma con un’accelerazione evidente da quando è iniziata l’emergenza epidemica. Al punto, dicono i dati di Iqvia, che dall’inizio dell’anno la distribuzione diretta è calata a valori del 6%, mentre la dpc è cresciuta del 21%. Sono ovviamente medie che appiattiscono variabilità regionali anche forti, ma in ogni caso – ha detto Cavone – «il trend andrà monitorato e studiato perché per la farmacia la ricetta Ssn rimane il driver principale».