I benefici provenienti dall’associazione metocarbamolo-paracetamolo continuano a superare i rischi nel trattamento a breve termine degli spasmi muscolari dolorosi. E’ la conclusione cui è giunto il Comitato dell’Ema per i medicinali destinati all’uomo (Chmp) al termine della revisione avviata nel 2019 su richiesta della Germania. All’origine dell’indagine, alcune pubblicazioni che sollevavano dubbi sull’efficacia della combinazione nel trattamento di condizioni come la lombalgia.
La revisione, spiega l’Agenzia in una nota diffusa ieri, «ha preso in considerazione tutti i dati disponibili sui medicinali contenenti metocarbamolo 380 mg e paracetamolo 300 mg e ha concluso che le prove disponibili non erano sufficienti per mettere in discussione la loro efficacia nel trattamento degli spasmi muscolari dolorosi». Inoltre, il Chmp ha ritenuto che il profilo di sicurezza di ciascuna sostanza è noto e non sono stati identificati nuovi importanti problemi di sicurezza per l’associazione a dose fissa. Casi di secchezza delle fauci e diarrea sono stati considerati almeno possibilmente correlati al metocarbamolo, motivo per cui e il Chmp raccomanda di includerli come effetti collaterali nelle informazioni sul prodotto.
Il parere sarà trasmesso alla Commissione europea che emetterà una decisione finale formalmente vincolante per tutti gli Stati dell’UE.