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Farmaci, dal report Aifa dieci mesi di buio per la spesa convenzionata

2 Marzo 2019

Dieci mesi ininterrotti di buio, peggio che al Polo Nord. E’ quanto ha regalato nel 2018 alle farmacie del territorio la spesa farmaceutica convenzionata, che da gennaio a ottobre ha mantenuto il segno meno fisso su tutti i consuntivi di fine mese. Certifica l’ultimo report dell’Aifa sulla spesa farmaceutica Ssn, riguardante per l’appunto i primi dieci mesi dell’anno passato: che si osservi la spesa lorda o quella netta, non c’è chiusura mensile che non mostri una perdita rispetto al periodo corrispondente del 2017. A volte la contrazione è pesante, come a marzo e aprile (-7 e -7,5% rispettivamente), a volte lieve (luglio e ottobre, -1%), ma il segno meno si ripresenta imperterrito ogni mese.

 

I dati dell’Agenzia, così, continuano a dare in forte perdita la spesa farmaceutica che passa dalle farmacie del territorio: nei primi dieci mesi del 2018 le uscite si sono assestate sui 6,6 miliardi di euro, oltre 330 milioni in meno rispetto al 2017 (-4,9%). Ne beneficia e non poco il Ssn, che può così accantonare un avanzo di oltre 640 milioni sul tetto di spesa della convenzionata (utilizzabile magari per attenuare lo sfondamento della spesa ospedaliera, sempre se verranno accolte le proposte di Regioni e tavolo della governance su flessibilità e interscambiabilità dei tetti).

 

Come sempre, cifre e percentuali appena esposte mostrano variazioni considerevoli sul territorio: Val d’Aosta e Lombardia sono ancora una volta le due Regioni dove si osservano le variazioni più lievi (0,3 e -1,3% rispettivamente), Puglia e Marche quelle che registrano la perdita più estesa (-8,6 e -10,6%).

Continua invece a volare la spesa farmaceutica per gli acquisti diretti, ossia ospedaliera più dd-dpc, che chiude i primi dieci mesi del 2018 a 8,5 miliardi di euro e sfonda il proprio tetto di quasi due miliardi. Alla crescita non partecipa la distribuzione diretta-dpc, che nello stesso periodo cala del 5,5% e sfiora i 3,8 miliardi. Gli incremnti più importanti in Val d’Aosta e Molise (14,5 e 7,2%), le contrazioni più significative in Toscana (-27,8%) e Lombardia (-12,5%).