Anche l’Italia dell’export farmaceutico annaspa quanto quella del calcio. Lo certifica Eurostat, l’Ufficio europeo di statistica, che ieri ha divulgato i dati del 2021 riguardanti importazioni ed esportazioni dei prodotti farmaceutici dai Paesi Ue ai mercati extraeuropei. La Germania svetta in prima posizione con un export di oltre 56 miliardi di euro, seguono il Belgio con 46 miliardi e l’Irlanda con 38. L’Italia veleggia in seconda schiera, con un export che nel 2021 si è fermato a 13,2 miliardi, dietro a Olanda e Francia e appena prima della Danimarca.
Possiamo invece vantare una bilancia dei pagamenti nettamente positiva. Dato che importiamo farmaci per 7,2 miliardi con un attivo di quasi sei. Ma anche in questo caso ci sono diversi Paesi che fanno meglio: la Germania mostra un saldo import-export in attivo per oltre 38 miliardi, l’Irlanda per 31, il Belgio per quasi 28 miliardi, la Danimarca per 11,6 e la Francia per oltre 9 miliardi di euro.
Nell’insieme, dice ancora Eurostat, l’export farmaceutico dell’Ue viaggia con il vento in poppa: in vent’anni, dal 2002 al 2021, le vendite verso i Paesi fuori dall’Unione sono cresciute da 50 a 235 miliardi di euro, per un differenziale nettamente superiore alle importazioni (che nello stesso periodo sono aumentate da 32 a 100 miliardi). Il risultato è una bilancia dei pagamenti in attivo per 136 miliardi, oltre sette volte il valore del 2002 (18 miliardi di euro).