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Farmaci, report Aifa: ad aprile la convenzionata azzera la perdita

21 Ottobre 2019

Grazie a un aprile particolarmente positivo (+2,7%), la spesa farmaceutica convenzionata chiude il primo quadrimestre del 2019 annullando la perdita di marzo (-3,7% sul mese, -0,8% sul trimestre) e mostrando un saldo pressoché invariato (+0,05%) sullo stesso periodo del 2018. E’ quanto riferisce l’ultimo report dell’Aifa sulla spesa farmaceutica del Ssn: dopo un anno di sofferenza (nel gennaio-aprile 2018 l’arretramento della convenzionata superò i sette punti percentuali) la spesa di fascia A che passa dalle farmacie del territorio smette di scendere e riconferma lo stesso consuntivo di un anno fa, 2,6 miliardi di euro (da cui un avanzo di poco meno di 218 milioni sul budget della convenzionata, pari al 7,96% del Fondo sanitario).

Ancora una volta, i valori nazionali nascondono medie regionali nettamente differenti tra loro: in Lombardia l’incremento sul quadrimestre arriva al 2,9%, in Basilicata all’1,5% e in Val d’Aosta all’1,3%; dall’altro lato della classifica c’è il Friuli Venezia Giulia che arretra del 2,6%, la Provincia autonoma di Bolzano che perde il 3,6% e l’Abruzzo che cala dell’8,9%.

Di forte interesse, visto il dibattito in corso nel sindacato titolari sulla nuova remunerazione, anche la tabella dell’Aifa che misura i volumi per ricetta e il valore della dcr. A livello nazionale, dice l’Agenzia, la media è di 1,9 confezioni per ricetta, ma in Veneto arriva a 2,2 e in tre Regioni (Sicilia, Sardegna e Umbria) scende a 1,7. La dcr, invece, mostra a livello nazionale un valore netto procapite (cioè per assistito) di 44,7 euro, ma in Calabria e Campania arriva a 52 euro e in Lombardia a 60 euro; in Emilia Romagna invece scende a 36,3 euro, in Val d’Aosta a 35,3 e a Bolzano a 30,5 euro.

Da non trascurare nemmeno la tabella che riassume la spesa del Ssn per la distribuzione diretta-dpc: nel primo quadrimestre si ferma a livello nazionale poco sopra i 1.400 milioni, in calo del 9,6% sullo stesso periodo del 2018. In Lombardia però il calo si riduce all’8,8%, in Umbria al 2,5%, in Piemonte al 3,6%. In Toscana, invece, arriva al 39% e in Val d’Aosta supera di poco il 30%.

Nessuna sorpresa, invece, dalla spesa per acquisti diretti, che somma dd-dpc e ospedaliera: le uscite arrivano a livello nazionale a più di 3,8 miliardi di spesa, per un disavanzo sul budget di oltre 1,2 miliardi (compreso quello eccede dai due fondi per i farmaci innovativi).