Continuano a calare i tassi di eventi avversi ed eventi gravi correlati alla campagna vaccinale contro Sars-CoV2. Lo rivela il Rapporto con cui l’Aifa ha aggiornato al 26 maggio le statistiche relative alle segnalazioni raccolte dalla Rete nazionale di farmacovigilanza: ammontano a 32,4 milioni le dosi fin qui somministrate e a 66.258 le segnalazioni di eventi avversi, per un tasso complessivo di 204 casi ogni 100mila dosi (nel rapporto precedente, aggiornato al 26 aprile, l’incidenza raggiungeva le 309 segnalazioni ogni 100mila dosi).
In poco meno del 90% dei casi, osserva ancora l’Aifa, le segnalazioni si riferiscono a eventi non gravi (febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari o nella sede dell’iniezione) che nell’83% dei casi insorgono lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo. Le segnalazioni di eventi gravi, invece, corrispondono al 10,4% del totale, per un tasso di 21 casi ogni 100mila dosi somministrate (nel rapporto precedente ammontavano a 27 segnalazioni ogni 100mila dosi). Gli eventi avversi gravi riferiti più spesso richiamano un quadro da sindrome simil-influenzale con sintomatologia intensa, più frequente dopo la seconda dose dei vaccini a mrna e dopo la prima dose di Vaxzevria.
La maggior parte delle segnalazioni, prosegue il Rapporto, riguardano Comirnaty (71,8%), che è anche il vaccino più utilizzato finora nella campagna (68,7% delle dosi somministrate); seguono AstraZeneca (24% delle segnalazioni e 20,8% delle dosi somministrate), Moderna (3,9%delle segnalazioni e 9% delle dosi somministrare) e Janssen (0,3% delle segnalazioni e 1,5% delle dosi somministrate).
Il tasso di segnalazione delle trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con AstraZeneca è in linea con quanto osservato a livello europeo (1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate, nessun caso dopo la seconda dose), prevalentemente in persone con meno di 60 anni.