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Fascia C: prezzi aumentati per 1.100 confezioni, la media è del 10%

12 Gennaio 2023

Sono circa 1.100 i farmaci di fascia C che nel corso di questo gennaio verranno interessati da aumenti dei prezzi al pubblico. È quanto si deduce dalla lista delle variazioni di listino redatta dalla Banca dati di Federfarma in base alle modifiche comunicate dalle aziende alla data del 5 gennaio, che lo stesso sindacato ha diffuso agli associati l’altro ieri. «L’articolo 1, comma 3, del decreto legge 87/2005» ricorda Federfarma «ha disposto che il prezzo dei medicinali di fascia C con ricetta può essere modificato in aumento dalle imprese titolari dell’Aic soltanto nel gennaio di ogni anno dispari. Il prezzo al pubblico dei medicinali Sop e Otc, invece, è liberamente fissato da ciascuna farmacia o dagli altri esercizi commerciali autorizzati».

In base alle analisi condotte da FPress sulla lista della Banca dati, gli aumenti varati dalle aziende farmaceutiche mostrano in media una differenza del 10,4% tra il nuovo prezzo e quello in vigore sino alla fine del 2022. Con una variabilità, tuttavia, piuttosto cospicua: per cinque referenze (sodio citrato, tadalafil, sodio cloruro, chinina cloridrato e potassio lattato) gli incrementi sono superiori al 100%, per altre quattro (a base di aciclovir, drospirenone+estetrolo e desametasone+tobramicina) la differenza tra nuovo e vecchio prezzo è inferiore all’1%.

«Si invitano le farmacie a verificare le modifiche di prezzo già pervenute e quelle che perverranno entro la fine del mese» conclude Federfarma «anche per ridefinire le proprie politiche di vendita, tenuto conto della possibilità di praticare sconti sul prezzo al pubblico di tali farmaci come previsto dall’articolo 11, comma 8, della Legge 27/2012 Crescitalia».